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Segreto Stato: 'declassificate' le stragi, ad Archivio Stato le pagine segrete 007

10 dicembre 2014 | 16.35
LETTURA: 4 minuti

Dopo la direttiva Renzi sulla trasparenza, 50mila pagine a disposizione di studiosi, giornalisti e cittadini. Minniti:''E' la più imponente opera di declassifica mai realizzata'' Massolo: ''Grazie alla direttiva Renzi gli atti sulle stragi consultabili con decenni di anticipo'' Lo Sardo: ''Impegno per agevolare al massimo la consultazione''. Ecco i documenti che verranno resi pubblici Stucchi: fatto importante sollecitato da Copasir

(dal sito www.sicurezzanazionale.gov.it)
(dal sito www.sicurezzanazionale.gov.it)

L'operazione trasparenza voluta dal premier Matteo Renzi mette a segno un passo decisivo. E' cominciato il 'versamento' all' Archivio Centrale dello Stato della documentazione dei Servizi Segreti riguardante la stagione stragista, da Piazza Fontana al Rapido 904. Si tratta di 1.500 documenti, 1.500 fascicoli per complessive 50mila pagine che potranno essere consultate da studiosi, giornalisti e cittadini. Oggi all'Archivio dell'Eur, a Roma, è stato trasferito il 15% circa dei faldoni: l'attività di versamento proseguirà quindi gradualmente per concludersi entro il 2015.

Mettere migliaia di fascicoli e documenti a disposizione di cittadini, studiosi, giornalisti anticipando in modo significativo i tempi di versamento all’Archivio centrale dello Stato, e farlo nella maniera più accurata e basata su criteri scientifici condivisi con il ministero dei beni delle attività culturali e del turismo, comporta un lavoro complesso e minuzioso che, dal 22 aprile 2014 –giorno della firma della direttiva del premier – ha coinvolto il personale degli archivi degli organismi di Informazione per la sicurezza. Un lavoro che grazie all’attenzione del presidente del Consiglio, dà compimento a un percorso iniziato con la legge 124/2007, che ha riformato il sistema di intelligence nazionale e ha stabilito, tra l’altro, che la documentazione presente nei suoi archivi sia parte integrante del patrimonio culturale del Paese.

Con questa direttiva ciò che, per anni, è stato immaginato e percepito come nascosto, o sistematicamente preservato agli occhi dell’opinione pubblica, è entrato ufficialmente a far parte della memoria storica nazionale e come tale è stato reso disponibile a quanti vogliano comprendere alcuni dei più tragici eventi della storia della Repubblica italiana. Un lavoro che non si esaurisce qui. I fascicoli, e i documenti in essi contenuti, disponibili da oggi per la consultazione in formato digitale presso l’Archivio centrale dello Stato costituiscono solo la prima fase di un versamento che continuerà nel corso del 2015.

In documenti si potrà ritrovare memoria di un Paese scosso da gravissime vicende

Nei documenti che verranno resi disponibili non si troveranno documenti già coperti dal 'segreto di Stato'. Per legge, infatti -si legge su www.sicurezzanazioanle.gov.it, il sito del Comparto Intelligence, il segreto di Stato non può riguardare informazioni relative ad atti terroristici, stragi e eventi di mafia. Inoltre bisogna ricordare che le procure, negli anni, hanno indagato su ogni singolo evento e hanno già potuto accedere a quanto contenuto nei fascicoli che ora divengono pubblici, così come le Commissioni parlamentari di inchiesta che hanno, nel tempo, acquisito la documentazione dell’intelligence.

Nei documenti versati si potrà ritrovare la memoria di un Paese scosso da gravissime vicende, un atto dovuto da una Repubblica ormai matura nei confronti di quanti hanno vissuto e subito quegli eventi in tutta la loro tragicità. Una memoria esposta senza alcuna remora, ma sempre nel rispetto della sicurezza nazionale garantita tramite l’apposizione di interventi grafici (obliterazioni) a tutela di singole informazioni che sono ancora sensibili. Si tratta di interventi effettuati allo scopo di rendere i documenti immediatamente fruibili nel rispetto della normativa dei Beni culturali che stabilisce specifiche decorrenze per la consultabilità dei documenti contenenti dati relativi alla politica estera e interna dello Stato e alla sfera personale.

Se la modalità di protezione tramite obliterazioni non fosse stata attuata, i tempi per la consultabilità dei documenti sarebbero stati notevolmente più lunghi. ''Il versamento all’Archivio centrale dello Stato -scrivono gli 007 sul sito del Comparto Intelligence- è un momento molto importante per la storia del nostro Paese. Anche la documentazione prodotta oggi dagli organismi di intelligence diventerà un giorno storia e come tale verrà letta, analizzata e interpretata dalle generazioni a venire. E siamo tutti parte di questa storia''.

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