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Centrodestra: Fitto-Meloni-Tosi, patto primarie per darci sveglia

10 gennaio 2015 | 16.00
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Al cinema Adriano di Roma Adolfo Urso promuove l'iniziativa 'Diamoci una sveglia!' con il sindaco leghista di Verona, il leader dei frondisti azzurri e la presidente di Fratelli d'Italia. Il coro è unanime: ''Non vogliamo morire renziani, siamo pronti a costruire un'alternativa forte alla sinistra''. Nel mirino il patto del Nazareno: ''Serve solo a Matteo"

Raffaele Fitto
Raffaele Fitto

''Sia chiaro, non voglio morire renziana'', tuona Giorgia Meloni dal palco del cinema Adriano, dove si tiene a battesimo l'iniziativa 'Sveglia centrodestra!', promossa dalla fondazione 'Fare Futuro' per provare a ricostruire un centrodestra ancora troppo frammentato e disorientato dopo la batosta delle ultime europee. Accanto e lei ci sono Raffaele Fitto, leader dei frondisti di Forza Italia, il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi e l'ex ministro aennino Adolfo Urso. Il coro è unanime: ''Il centrodestra, così come lo abbiamo conosciuto fino a ora, è morto, bisogna ricominciare da capo'' e costruire, anche in tempi rapidi, un'alternativa ''forte e credibile'' al 'rottamatore'.

Il rischio, avverte Tosi, è di cadere sotto i ''ricatti'' del Patto del Nazareno, che ''serve al premier sono per mantenerci divisi e farci scomparire''. Una via d'uscita per rilanciarsi, assicurano i quattro promotori della manifestazione, c'è e passa attraverso le primarie, a tutti i livelli. Per la scelta cioè dei sindaci, dei presidenti delle Regioni e del candidato premier della coalizione. Da qui l'impegno a sottoscrivere un vero e proprio patto, con un documento ad hoc. '''E' l'unico modo per tornare insieme'', giura l'esponente del Carroccio. ''Io ci ho fondato un partito per condurre la battaglie delle primarie'', chiosa Meloni. Sulla stessa linea Urso: ''Non perdiamo altro tempo, facciamole subito, anche per il sindaco!''.

''E' una questione di metodo, rappresenta l'unico meccanismo di democrazia interna che abbiamo'', gli fa eco Fitto, che torna ad attaccare i vertici forzisti, Cav in testa: ''Alla vigilia di un voto importante in ben sette Regioni, mi sembra che la strada scelta sia ancora sbagliata'', quella ''dei candidati scelti a tavolino: o degli errori si fa tesori, o si va a sbattere'', come dimostrano i flop di Calabria ed Emilia-Romagna.

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