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Quirinale: lanciato su Twitter l'hashtag #GraziePresidente

14 gennaio 2015 | 13.26
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A partire dal premier Matteo Renzi, sono molti gli esponenti della politica che sul social network manifestano gratitudine con l'hashtag coniato ad hoc. Altro tono nelle dichiarazioni del Movimento di Beppe Grillo, che chiede a Napolitano di rinunciare alla carica di senatore a vita, mentre su Twitter e Facebook fioccano post e commenti piccati. Salvini: "Dopo di lui non un altro di sinistra"

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Nel giorno delle dimissioni, Twitter tributa il proprio ringraziamento a Giorgio Napolitano per il lavoro svolto in questi anni. A partire dal premier Matteo Renzi, sono molti gli esponenti della politica che sul social network manifestano gratitudine con l'hashtag #GraziePresidente al quale hanno aderito tra gli altri i ministri Marianna Madia e Maurizio Martina.

Martina, ministro delle Politiche agricole, ambientali e forestali, scrive: '#GraziePresidente per questi nove anni di totale dedizione alla Repubblica italiana', mentre Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, così come il presidente del consiglio, Matteo Renzi, rilancia l'hashtag che nelle ultime ore sta totalizzando centinaia di citazioni.

Ringraziamenti anche da parte della presidente della Camera, Laura Boldrini che in un messaggio scrive: "Sento il desiderio di ringraziarla nuovamente per il supporto e il sostegno che Lei ha voluto costantemente offrirmi, rappresentando per me un solido e fondamentale punto di riferimento".

M5S ATTACCA - Altro tono nelle dichiarazioni del Movimento di Beppe Grillo, che chiede a Napolitano di rinunciare alla carica di senatore a vita e lo definisce ''tra i peggiori presidente della Repubblica. Mentre su Twitter e Facebook fioccano post e commenti piccati contro il Presidente dimissionario. Per Beppe Grillo, oggi Napolitano "ne ha firmato una giusta: le sue dimissioni". Colpisce più duro il deputato Riccardo Fraccaro. "Sul Colle sventola bandiera bianca - scrive il grillino in un tweet - Napolitano si dimette con disonore. Per gli italiani è il giorno della liberazione". Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del 'direttorio' grillino, ricorda il suo appello a Napolitano di qualche settimana fa affinché inviasse un messaggio alle Camere per approvare subito il reddito di cittadinanza. "Se lo avesse fatto - scrive su Fb - oggi lo avrei ringraziato. Ma il Presidente che ha firmato la riforma Fornero non si è smentito neanche questa volta. E per questo mi sento di dire: 'Napolitano non ci mancherai'". Anche Roberto Fico, altro deputato nell'organismo voluto da Grillo e Casaleggio, ne ha per Napolitano. "Finalmente questo Paese - scrive anche lui su Fb - chiude con un presidente che ha preteso la distruzione delle sue intercettazioni finite nell’inchiesta Stato-mafia, attaccando quegli stessi magistrati già nel mirino della mafia su ordine diretto di Totò Riina. E nonostante questo il Pd alla notizia ufficiale ha applaudito per dieci minuti in onore di Re Giorgio!". Intanto gli attivisti, sulla bacheca Fb di Grillo e sul blog, ricorrono a insulti e maledizioni. "Adesso gli auguro tutto quello che ruba, lo spenda in medicine", scrive Riccardo. "Un maiale in meno", aggiunge un altro simpatizzante M5S. Per Alessandro Di Battista, tra i volti più noti del Movimento, "il peggior Presidente della Repubblica della storia se ne va. E' stato il responsabile numero uno del crollo socio-economico del nostro paese. Un collaborazionista dell'Europa delle banche, sempre pronto a difendere i grandi interessi e a delegittimare le opposizioni. Questo è stato Giorgio Napolitano". Il senatore Nicola Morra rivolge al Capo dello Stato dimissionario una serie di ironici "grazie": "GraziePresidente per tenerti una pensione d'oro di 15 mila euro netti al mese - scrive su Fb - GraziePresidente per mantenere uno staff di 30 persone, compresi perfino un maggiordomo e l’auto con telefono e chauffeur; GraziePresidente per non aver rinunciato a questi privilegi nonostante l'avessi promesso; GraziePresidente per aver firmato lodo Alfano", ecc., ecc.

Salvini: dopo Napolitano non un altro di sinistra - "Chi dopo #Napolitano? #nonunaltrodisinistra", scrive invece in un tweet il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini. Al Quirinale "non vogliamo qualcuno che sia il reggicoda di Renzi come purtroppo Napolitano è stato negli ultimi mesi", ha detto successivamente conversando con la stampa a Montecitorio.

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