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Quirinale: blog Grillo stronca Mattarella, quando era ministro...

30 gennaio 2015 | 16.19
LETTURA: 2 minuti

L'articolo di Lorenzo Sani rilanciato dal leader M5S in un tweet: "Era titolare della Difesa e negava anche il rapporto tra l'insorgenza di leucemie linfoblastiche acute tra i nostri militari e il loro intervento nei Balcani"

Sergio Mattarella  alla cerimonio per il 139 anniversario delle Forze Armate a Napoli, nel maggio 2006, quando era ministro della Difesa (foto Infophoto)
Sergio Mattarella alla cerimonio per il 139 anniversario delle Forze Armate a Napoli, nel maggio 2006, quando era ministro della Difesa (foto Infophoto)

Dal blog di Beppe Grillo parte una prima 'stroncatura' a Sergio Mattarella, il candidato Pd al Quirinale. Lo stop a Mattarella arriva da un articolo a firma Lorenzo Sani, postato in apertura del blog e rilanciato dal leader M5S in un tweet.

"Ho avuto occasione di incontrare il candidato di Renzi al Quirinale, Sergio Mattarella, quando questi era ministro della Difesa del governo Amato - esordisce Sani - Lavoravo da qualche mese sulla vicenda dell'uranio impoverito e sull'impressionante numero di leucemie linfoblastiche acute e linfomi tra i nostri militari che erano o erano stati in missione nei Balcani, soprattutto in Bosnia, ma non solo. Sergio Mattarella negò a più riprese il possibile nesso tra l'insorgere delle patologie e il servizio".

"Negò che la Nato avesse mai utilizzato proiettili all'uranio impoverito (DU, Depleted Uranium), tantomeno che questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra dalle navi Usa in Adriatico. Insomma, Mattarella, candidato di Renzi al Quirinale, negò su tutta la linea. Negò pure ciò che era possibile reperire nei primi giorni di internet sugli stessi siti della Difesa Usa, che magnificava l'efficacia degli armamenti al DU e dettava, contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano l'utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. I quali, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi e morire...".

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