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Fi: Tajani, si può stare nel Ppe e allearsi con la Lega

10 febbraio 2015 | 16.42
LETTURA: 3 minuti

Stiamo parlando di voto regionale, alle politiche si vedrà, ma siamo stati già insieme al governo. Non faremo partito unico, ciascuno rimane con la sua identità. D'accordo su immigrazione, sicurezza e politica industriale, ma uscire dall'euro è solo propaganda e anche sbagliato

Antonio Tajani
Antonio Tajani

Si può essere membri del Ppe ed allearsi con la Lega. Lo dice Antonio Tajani, dirigente del Partito popolare europeo e attualmente vicepresidente dell'Europarlamento, alla luce dell'ipotesi di una nuova alleanza tra Forza Italia e il Carroccio, anche se il partito guidato da Matteo Salvini guarda a Marine Le Pen piu' che al popolarismo europeo.

"Siamo stati al governo con la Lega ed eravamo membri del Ppe", ricorda all'Adnkronos l'esponente azzurro, particolarmente attivo nel favorire l'ingresso del suo partito nella famiglia del popolarismo europeo. "E poi stiamo parlando di una possibile alleanza in vista di elezioni regionali, di problemi che riguardano il Veneto, la Liguria, quindi non mi preoccuperei troppo della compatibilità con il Ppe".

Questo significa che nell'eventualità di elezioni politiche un'intesa tra Fi e Lega sarebbe più difficile? "In quel momento faremo le necessarie valutazioni politiche, ma francamente non vedo ostacoli insormontabili, ripeto siamo stati già al governo insieme".

non nasce partito unico restano identità diverse e divergenze

Ma non potrebbe essere imbarazzante per un movimento membro del Ppe allearsi con un partito che flirta con Marine Le Pen o che teorizza l'abbandono dell'euro? "Naturalmente noi alla nostra identità non rinunciamo e credo che la stessa cosa valga per la Lega- risponde Tajani- quindi non stiamo parlando di costruire un unico partito, ma di un'alleanza tra due partiti che su alcuni punti hanno le medesime vedute, su altri no".

"E' innegabile -spiega il vicepresidente del Parlamento europeo- che su immigrazione, sicurezza, politica industriale a favore delle piccole e medie imprese noi e la Lega la pensiamo allo stesso modo. Non dimentichiamo che da commissario europeo mi sono battuto per avere un regolamento sul 'Made in'".

"Allo stesso modo è innegabile che su altri punti ci siano divergenze. Ad esempio ritengo che uscire dall'euro sia un errore clamoroso e perciò propagandistico proporre una simile soluzione. Questo non mi impedisce di dire che la politica di austerità è sbagliata, così come è stata sbagliata la gestione dell'euro che si è fatta in passato; che è giusto puntare ad avere un euro basso; che è giusto il quantitative easing voluto e difeso da Draghi. Questo -conclude Tajani- dimostra anche che le situazioni cambiano nel tempo, quindi bisognerà vedere quale sarà il contesto al momento di stipulare un'eventuale alleanza per le elezioni politiche, che, ripeto, non significa essere uno stesso partito, ma mantenere ciascuno la proprio identità, che, per quanto riguarda Forza Italia, rivendico orgogliosamente".

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