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Gay: Salvini, discutiamo di pensione ma no alle adozioni

24 febbraio 2015 | 12.52
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Il leader del Carroccio non esclude una candidatura a sindaco di Milano e contro la legge Fornero apre ad un asse con Landini. Berlusconi? "Decida da che parte stare, poi mi chiami"

Matteo Salvini (Foto Infophoto)
Matteo Salvini (Foto Infophoto)

Sulle unioni gay, meno dibattiti ma più rispetto. E' la linea del segretario della Lega Matteo Salvini, che in un'intervista radiofonica, sottolinea quelle che a suo giudizio sono le effettive priorità: "L’emergenza in Italia -dice il leader del Carroccio- è il lavoro e la sicurezza. Il dibattito unioni gay sì o no non mi appassiona".

"Io sono -aggiunge- perché ognuno viva la sua vita e la sua sessualità come ritiene, semplicemente ritengo che il matrimonio si abbia tra un uomo e una donna e i bimbi vengano adottati da una mamma e da un papà, ma quei ministri che perdono tempo dibattendo sulle unioni gay non fanno l’interesse né degli italiani, né dei gay stessi, che chiedono solo di lavorare e di essere rispettati". E ancora: "Se fossi al governo discuterei di alcuni diritti come la pensione, all’assistenza sanitaria, chiarendo bene che però un bimbo ha bisogno di una mamma e un papà, e il matrimonio prevede la presenza di un uomo e di un donna. Poi per il resto ognuno è libero di fare quello che vuole nella propria vita".

Salvini torna, inoltre, sul conflitto con Flavio Tosi: "Mi sono inc... con Tosi, perché nel momento in cui dobbiamo tutti lavorare a testa bassa, fare polemiche su Luca Zaia che è un governatore invidiato da tutti, mi è sembrata una follia. Chiunque perde tempo per fare polemiche e mettere in discussione Luca Zaia, prima di danneggiare la Lega, danneggia i cittadini veneti". Tosi, secono Salvini, dovrà essere "in prima fila tra i dirigenti del partito", visto che si tratta di "un dirigente che, grazie alla Lega, ricopre delle cariche pubbliche e prende dei soldi, non può dire non so se vengo". No, inoltre, ad un'alleanza con il Nuovo centrodestra di quel ministro dell'Interno, Angelino Alfano, "assolutamente incapace".

Salvini non esclude di potersi candidare un giorno a sindaco di Milano: "Ce l'ho nel cuore e nel sangue. Prima o poi -afferma- se un giorno i milanesi vorranno, sarò a disposizione perché la vedo ferma, spenta, grigia e sciatta". Quanto ai temi di politica generale, Salvini apre ad una possibile intesa con Maurizio Landini: "Io non guardo le etichette destra-sinistra, bado ai progetti: se c'è da abbattere la legge Fornero, regolamentare la prostituzione, semplificare le adozioni io mi alleo anche con Landini". Più duro, invece, con Silvio Berlusconi, "decida dove stare e poi mi chiama", visto che al momento "non faccio accordi con chi un giorno governa con Renzi e l'altro sta all'opposizione".

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