Il segretario generale della Conferenza Episcopale italiana interviene a Palazzo Montecitorio alla presentazione del rapporto sulla sicurezza sociale in Italia e in Europa
"In Italia, la paura è figlia di una politica debole che crea instabilità; è figlia della mancanza di cura della nostra terra; è figlia della mancanza del lavoro e della povertà che cresce; è figlia della corruzione e della criminalità". E' quanto sottolinea monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo a Palazzo Montecitorio alla presentazione del rapporto sulla sicurezza sociale in Italia e in Europa.
A far paura, osserva ancora monsignor Galantino, "non sono anzitutto i migranti economici o i migranti disperati che arrivano sulle nostre coste e che segnalano a loro volta una situazione di ingiustizia sociale nel mondo vicino a noi. In Italia e in Europa, a far paura sono i drammi dell’economia, l’inefficienza e la corruzione politica".
La paura, sottolinea il segretario della Conferenza Episcopale italiana, "sembra essere figlia della crescita dell’individualismo, segnato nelle sue sicurezze, nella perdita di precedenze acquisite, incapace di costruire nuove relazioni. Se dal livello personale si passa al livello europeo, la paura porta alla chiusura, all’indebolimento delle relazioni europee e internazionali".
L'Europa, "anziché crescere in percorsi di inclusione sociale ed economica, rischia di chiudersi. I pericoli all’europeismo, più che da fuori su immigrati, islam, terrorismo, vengono da dentro. È una retorica nazionalista che difende gli interessi nazionali rispetto ai valori umani universali e agli obblighi internazionali e che rischia di generare atteggiamenti di razzismo e xenofobia".