cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 19:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Vitalizi ai corrotti, stop di Grasso. Boldrini in linea: ''Inaccettabili'

25 febbraio 2015 | 21.03
LETTURA: 5 minuti

Il presidente del Senato replica ai dubbi del presidente emerito della Consulta, Mirabelli: si possono revocare, è la conseguenza della legge Severino sull'incandidabilità. La presidente di Montecitorio: ''Inaccettabile che si continui ad erogarli a chi si è macchiato di reati gravi come mafia e corruzione''. Corruzione, pena sale a 10 anni. Renzi: ''Anche contro i corrotti è la volta buona''

Vitalizi ai corrotti, stop di Grasso. Boldrini in linea: ''Inaccettabili'

I vitalizi si possono revocare. No, sono un diritto legato all'indennità parlamentare. E' in sintesi il botta e risposta in punto di diritto tra il presidente del Senato Pietro Grasso e il presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli sulle prestazioni previdenziali dei parlamentari condannati.

Schierata sul no ai vitalizi ai condannati, anche la presidente della Camera Laura Boldrini. ''La mia posizione sui vitalizi agli ex parlamentari è chiara e nota da tempo: ritengo personalmente inaccettabile - dichiara la presidente di Montecitorio - che si continui ad erogarli a chi si è macchiato di reati gravi come mafia e corruzione. La decisione spetta ora all’Ufficio di Presidenza della Camera e al Consiglio di Presidenza del Senato, che sono certa arriveranno quanto prima a deliberare su una materia così delicata, sulla quale c’è anche molta attesa da parte dell’opinione pubblica”.

Tornando a Mirabelli, per il presidente emerito della Consulta "pur ammettendo che si possano toccare retroattivamente diritti previdenziali acquisiti - scrive nella parte finale del parere ad esponenti del Consiglio di presidenza del Senato - certamente non trova adeguata giustificazione la completa ablazione o la perdita del diritto pensionistico".

Nel documento di sette pagine, inviato il 19 febbraio scorso e che l'Adnkronos ha potuto visionare, viene segnalato come siano "plurime e rilevanti" le "criticità costituzionali" della decisione immaginata sotto forma di eventuale deliberazione da parte del Consiglio di presidenza del Senato, "il cui contenuto incide per più profili su garanzie costituzionali". A quanto si è appreso, avuto il documento soltanto ieri, il presidente del Senato Pietro Grasso ha scritto di proprio pugno un 'contro-parere' di due pagine e mezza, che ha illustrato nella riunione tenutasi nel suo ufficio a palazzo Madama con i questori di Senato e Camera, alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini.

La conclusione cui perviene Grasso è che "non sussiste un divieto di retroattività, che varrebbe ove si trattasse di una sanzione penale accessoria. Quando una condizione di eleggibilità viene meno (che sia la moralità, collegata ad una condanna, o la cittadinanza italiana), cade il presupposto sia per l'esercizio di una carica sia per la percezione di emolumenti che sono collegati ad una carica che non si può più ricoprire. E questo deve riguardare anche i vitalizi e le pensioni".

Nel suo documento, Grasso rivendica al Consiglio di presidenza la legittimità a modificare i propri regolamenti in materia di vitalizi e pensioni dei senatori, e laddove Mirabelli stabilisce un legame tra l'indennità parlamentare e i vitalizi, proprio su ciò Grasso basa la considerazione che "se vengono meno i requisiti di legge per l'appartenenza alle Camere cade il diritto all'indennità e cade il diritto al vitalizio".

E ancora: visto che la cosiddetta legge Severino tratta di un complesso normativo "che si fonda su una valutazione di indegnità a ricoprire cariche pubbliche degli autori di gravi delitti", l'entrata in vigore di questa disciplina "pone in capo ai due rami del Parlamento il dovere giuridico e morale di interrogarsi sulle ricadute che il nuovo regime di incandidabilità produce sull'ordinamento interno delle Camere. in particolare, alle modifiche che riguardano la normativa sui trattamenti previdenziali riconosciuti ai parlamentari cessati dal mandato".

Grasso ricorda che la proposta "che ho presentato al Consiglio di Presidenza dispone la cessazione nell'erogazione degli assegni vitalizi e delle pensioni nel caso in cui il senatore, cessato il mandato, sia stato condannato in via definitiva per alcuni dei reati soggetti al nuovo regime di incandidabilità. Si tratta di condanne a pene della reclusione di almeno due anni per reati di particolare gravità, quali i delitti di mafia, alcuni delitti contro la pubblica amministrazione, come il peculato, la concussione e la corruzione e altri gravissimi delitti come quelli eversivi e di terrorismo e contro la personalità dello Stato, la strage, l'omicidio, la tratta di persone, la violenza sessuale, l'estorsione, il riciclaggio, lo spaccio di sostanze stupefacenti".

Per la seconda carica dello Stato il parere di Mirabelli "non è fondato" perché la cessazione delle prestazioni non è una pena accessoria: la Legge Severino "non ha previsto -sottolinea Grasso- una sanzione accessoria, ma una condizione per l'esercizio dell'elettorato passivo, in particolare una condizione di moralità, collegata alla condanna per determinati gravi reati. Se viene meno la condizione, il soggetto non può ricoprire la carica di parlamentare e cessa da ogni connesso diritto".

E la "base costituzionale di questa previsione è l'art. 54 Cost secondo cui 'i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con.. onore' e il legislatore nell'approvare la Legge Severino ha ritenuto che non sussista questa condizione di onore se la persona è stata condannata per gravi reati".

Da questo si desume "che non sussiste un divieto di retroattività, che varrebbe ove si trattasse di una sanzione penale accessoria. Quando una condizione di eleggibilità viene meno (che sia la moralità, collegata ad una condanna, o la cittadinanza italiana), cade il presupposto sia per l'esercizio di una carica sia per la percezione di emolumenti che sono collegati ad una carica che non si può più ricoprire. E questo deve riguardare anche i vitalizi e le pensioni".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza