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Lega, in piazza anche il Sud ma mancano Celti e secessionisti

28 febbraio 2015 | 20.35
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Assieme allo zoccolo duro dei manifestanti leghisti, spiccavano gli striscioni dei supporter arrivati dal Mezzogiorno

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

"Prima gli italiani", "Renzi e Alfano a casa", e ancora, immigrati, esodati e slogan contro l'Europa "dei burocrati": i temi cari alla Lega di Matteo Salvini ci sono tutti in una piazza del Popolo colorata di bianco e verde per la manifestazione 'Renzi a casa!', culminata con l'intervento finale del leader, che ha parlato per circa un'ora davanti a una piazza molto diversa da quelle della Lega dei decenni scorsi, quando alla guida del Carroccio c'era Umberto Bossi e gli slogan erano 'Secessione' (oggi invocata da pochi) e 'Prima il nord'.

Una novità, infatti, nella piazza di oggi, c'è: assieme allo zoccolo duro dei manifestanti leghisti, riconoscibili dalla inconfondibile simbologia padana, spiccavano gli striscioni dei supporter leghisti arrivati dal Mezzogiorno. Tra gli esponenti del movimento 'Noi con Salvini', c'è Alfonso Conserva, arrivato da Martina Franca, in provincia di Taranto, perché "abbiamo capito che Salvini ha le nostre stesse idee e siamo qui per sostenerlo".

Nessun conflitto, assicura Conserva, con il passato antimeridionalista del Carroccio: "Salvini ha chiesto scusa per il passato e per le offese, questa è una Lega diversa". Oltre alla delegazione pugliese, spicca per presenza il drappello di calabresi, arrivati da Lamezia Terme, Catanzaro e altre località della Calabria e dei siciliani, con uno striscione della delegazione catanese alla sinistra del palco, al fianco di quello di Bergamo.

E se la piazza di oggi ha inaugurato l'asse verticale dell'espansione leghista verso sud, risulta invece quasi azzerata la simbologia celtica, che nei decenni scorsi colorava le piazze leghiste con un fioccare di corna vichinghe e feticci assortiti di ispirazione nordica, e la retorica anti centralista, tanto cara alla vecchia guardia del Carroccio dei tempi del federalismo e della "Roma ladrona". Una prova generale, quindi, di una piazza nuova per una Lega nuova, con il cuore di piazza del Popolo 'occupato' da Casapound e i movimenti di estrema destra.

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