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Tweet di Renzi: "Noi pensiamo agli italiani, non alle correnti"

22 marzo 2015 | 10.48
LETTURA: 3 minuti

Il premier bacchetta la minoranza dem, dopo lo scontro di ieri. Poi intervistato da 'Repubblica' dice: "Non ci si dimette per gli avvisi di garanzia"

Massimo D'Alema e Matteo Renzi
Massimo D'Alema e Matteo Renzi

"Con primarie e europee ci hanno chiesto di rimettere in moto l'Italia. Lo facciamo pensando agli italiani, non alle correnti. Buona domenica". Il premier su Twitter taglia corto sulle polemiche interne al partito, con lo scontro sempre più aspro con la minoranza, soprattutto dopo le accuse arrivate, in particolare, da D'Alema, di 'un Pd gestito con arroganza'.

Il tweet di Renzi:

Intanto su Repubblica il premier ha spiegato la posizione del governo sulla questione dei sottosegretari indagati, che dopo le dimissioni di Lupi sono finiti nel centro del ciclone.

Dopo le dimissioni dal governo di Maurizio Lupi arriveranno quelle dei sottosegretari indagati? "Assolutamente no", dice il presidente del Consiglio'. Che nega di voler fare la faccia feroce con gli esponenti di altri partiti mentre perdona quelli del suo: "Ho sempre detto -afferma- che non ci si dimette per un avviso di garanzia. E se parliamo di faccia, le dico con sguardo fiero che per me un cittadino è innocente finché la sentenza non passa in giudicato. Del resto, è scritto nella Costituzione. Se si dice che è la più bella del mondo, poi bisogna almeno leggerla, altrimenti non vale.Quindi perché dovrebbe dimettersi un politico indagato? Le condanne si fanno nei tribunali, non sui giornali: è un principio di decenza oltre che di buon senso ».

Il caso di Lupi, secondo il premier, "è diverso, non è nemmeno indagato. Ha fatto una valutazione giusta e saggia secondo me. Una scelta personale e molto degna: dare le dimissioni in politica non è così frequente". Renzi ricorda: "Ho chiesto le dimissioni a Orsoni quando, patteggiando, si è dichiarato colpevole. Ho commissariato per motivi di opportunità politica il Pd di Roma nonostante il segretario locale fosse estraneo alle indagini. A suo tempo avevo auspicato il passo indietro della Cancellieri sempre con una motivazione strettamente politica. Altro che due pesi e due misure: le dimissioni si danno per una motivazione politica o morale, non per un avviso di garanzia".

Questa “dottrina” non vale per De Luca, condannato e candidato governatore? "Lui ha fatto una scelta diversa, considera giusto chiedere il voto agli elettori e si sente forte del risultato delle primarie". Si camberà quindi la legge Severino? "La modifica della Severino non è all’ordine del giorno, non è un tema in discussione", replica Renzi.

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