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Milano: corsa a successione, Pisapia 'non guiderò comitato saggi'/Adnkronos

23 marzo 2015 | 20.44
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Il sindaco chiude alla possibilità di guidare un comitato che decida i nomi delle prossime primarie di centro sinistra. Tra i partiti comincia la corsa per cercare un candidato, tra accuse e botta e risposta.

Milano: corsa a successione, Pisapia 'non guiderò comitato saggi'/Adnkronos

Giuliano Pisapia non si candiderà sindaco nella primavera del 2016 e non guiderà alcun comitato di saggi per le primarie di centrosinistra, idea che trova comunque "positiva". All'indomani del suo annuncio, il sindaco di Milano chiude di nuovo le porte a un suo coinvolgimento politico per il futuro di Milano, ma tra i partiti è già caccia al successore. Si pronuncia il nome di Giuseppe Sala - che oggi ha detto di pensare solo a Expo - quello di Andrea Guerra, ex ad di Luxottica, ma anche quello di Ferruccio De Bortoli, direttore del Corsera.

Se la strada verso un accordo a sinistra è ancora lunga, sono intanto molti e contrastanti i messaggi rivolti al primo cittadino. "Sono rimasto senza parole - ha detto all'Adnkronos l'ex sindaco socialista Paolo Pillitteri -. Non ci posso credere, se penso che lo aspetta una cosa bellissima che è l'Expo". Non una sorpresa, invece, per un altro ex sindaco, il leghista Marco Formentini per il quale "da tempo si parlava di un possibile passo indietro di Pisapia". Proprio secondo Formentini, la soluzione per il futuro potrebbe essere un 'mini patto del Nazareno' guidato da una personalità svincolata dalla politica che unisca le forze moderate.

Per il senatore milanese del Pd Franco Mirabelli, "la scelta di Pisapia di non ricandidarsi non dimostra un fallimento, ma coerenza con quanto aveva preannunciato a inizio mandato". Roberto Biscardini dei socialisti milanesi, trova la scelta del primo cittadino "di grande onestà intellettuale". Pisapia ha chiuso "uno stillicidio sul suo futuro che alla lunga avrebbe indebolito Milano e con la quale ha rimesso nelle mani del Consiglio la responsabilità di andare avanti nei prossimi mesi".

Pietro Bussolati, segretario del Pd Milano di Area Metropolitana, ha presieduto una riunione del partito questa mattina, dove è stato centrale ribadire che "questo non è il momento per farsi prendere da personalismi. Milano deve essere l'unica protagonista e non i partiti che, al contrario, devono lavorare tutti insieme in questo anno che ci separa dal temine del mandato perché ci sono ancora molte cose da fare".

Non mancano le voci contro, non solo sui risultati raggiunti da Pisapia, ma anche sulla tempistica di annunciare il suo addio a Palazzo Marino a poche settimane dall'inizio di Expo. "Pisapia come Schettino - scrive su Twitter il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti -. A poche settimane da Expo, Milano affonda e lui abbandona la nave". "Non certo un motivo di inquietudine" per il centrodestra sottolinea Mariastella Gelmini, coordinatrice di Forza Italia Lombardia: "Pisapia ha fallito stringendo Milano nella morsa delle tasse, di servizi inefficienti, di un welfare non all'altezza, di pessime condizioni di sicurezza".

Per Mattia Calise, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle della Lombardia, "Pisapia aveva promesso una città diversa, un bagno di democrazia, di partecipazione, di felicità e invece ci restituisce una Milano più diffidente, triste, arrabbiata, più povera che mai e con evidenti problemi di sicurezza e trasporti". E Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord di Milano e consigliere comunale, dice: "Pisapia chiude in modo patetico una delle pagine più buie di Milano".

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