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Prescrizione: ok Camera con 274 sì, ddl passa al Senato

24 marzo 2015 | 17.14
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Il via libera di Montecitorio con 26 contrari e 121 astenuti. Orlando: "Sull'impostazione non credo si possa tornare indietro". Ncd si astiene, Alfano: "Daremo battaglia in Senato". Per M5S il voto di oggi è un'occasione persa

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Con 274 voti favorevoli, 26 contrari e 121 astenuti, l'aula della Camera ha approvato il ddl sulla prescrizione, che ora passa al Senato. A favore hanno votato Pd, Alternativa Libera, Fdi-An e Scelta Civica. Contrari Forza Italia e Lega Nord. Ha votato a favore del provvedimento, anche Per l'Italia-Centro democratico. Si sono invece astenuti Sel, M5S e Area popolare. "Sull'impostazione della prescrizione non credo si possa tornare indietro" ha affermato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, parlando con i cronisti a Montecitorio dopo il via libera della Camera al ddl. "Ci sono valutazioni che possono essere prese in considerazione - ha puntualizzato - altre che non mi sento di condividere, valuteremo nel passaggio del Senato". "Penso sia sbagliato parlare di spaccatura nella maggioranza. L'astensione dimostra disponibilità al dialogo" ha aggiunto il ministro intervenendo ancora sul voto alla Camera che ha visto l'astensione del Ncd, contraria all'allungamento della prescrizione per i reati di corruzione. Sulla prescrizione "daremo battaglia al Senato" ha infatti avvertito il ministro dell'Interno e leader Ncd, Angelino Alfano, oggi a 'Porta a Porta'.

Alfano ha evidenziato che in consiglio dei ministri abbiamo votato sì al provvedimento sulla prescrizione che poi "in commissione alla Camera ha visto schizzare in alto i tempi della prescrizione per l'ala giustizialista del Pd, abbiamo obiettato ma per usare un eufemismo loro sono stati indifferenti alle nostre obiezioni. Oggi ci siamo astenuti alla Camera e non abbiamo votato contro perchè il provvedimento deve ancora andare al Senato". Pur non arrivando a dire chiaramente che Ncd potrebbe votare contro il provvedimento, aprendo dunque una frattura nella maggioranza, Alfano ha ripetuto "che in Senato faremo la battaglia, vogliamo correggere il testo", riportandolo dunque alle condizioni siglate in Consiglio dei ministri. "Noi non crediamo sia giusto -ha detto ancora Alfano- usare la prescrizione per scappare dai processi ma non è anche possibile rovinare la vita delle persone perchè i tempi della giustizia sono da lumaca".

Secca la critica del M5S sul via libera dell'Aula di Montecitorio. Il ddl sulla prescrizione, "è un'occasione persa per cambiare il funzionamento della giustizia in Italia". Il M5S aveva annunciato che non avrebbe votato il provvedimento ma che si sarebbe astenuto " sperando che in Senato ci siano più persone di buona volontà" come ha spiegato Andrea Colletti. Per i grillini "ci sono voluti 10 anni per cambiare la legge Cirielli", ma il provvedimento che si è votato nell'Aula di Montecitorio "è insufficiente". "Per votare a favore" i 5 Stelle avevano chiesto almeno tre modifiche, tra queste "l'allungamento della prescrizione per tutti i reati, e non solo per 3, e l'abrogazione dell'ex Cirielli". Come M5S - ha sottolinea Colletti - non possiamo accontentarci del meno peggio ma guardare al meglio". "Speriamo il Senato possa fare meglio - ha aggiunto - ma le parole del ministro Orlando mostrano la volontà del governo di affossare la legge per andare incontro al Ncd. Vi terremo d'occhio -ha assicurato Colletti - troppo spesso per delle beghe interne alla maggioranza, per una classe politica moralmente corrotta, avete bloccato leggi in Parlamento. E quando vi siete accorti che non era possibile bloccarle, le avete scardinate".

Passata alla Camera, a larga maggioranza, la riforma della prescrizione, ora passerà al Senato. L'impianto per la generalità dei reati resta l'attuale, ma i termini saranno sospesi fino a 3 anni in caso di condanna. Tra le norme più significative, anche l'aumento dei tempi per accertare i delitti di corruzione e i reati commessi con abuso di minori. Ecco, in sintesi, le novità. Sul fronte della corruzione, il termine-base di prescrizione dei reati di corruzione propria e impropria e in atti giudiziari aumenta della metà. Per esempio, per la corruzione ex art. 319, punita a legislazione vigente fino a 8 anni, il processo dovrà intervenire entro 12 anni pena l'estinzione del reato. Le lancette si fermano dopo la condanna. Ovvero, la prescrizione resta sospesa per due anni dopo la sentenza di condanna in primo grado e per un anno dopo la condanna in appello. La sospensione però non vale in caso di assoluzione e ha comunque effetto limitatamente agli imputati contro cui si procede. Oltre alle ipotesi già previste dal codice, la prescrizione sarà sospesa anche nel caso di rogatorie all'estero (6 mesi), perizie complesse chieste dall'imputato (3 mesi) e istanze di ricusazione. In linea con le convenzioni internazionali e gli ordinamenti europei, per i più gravi reati contro i minori (violenza sessuale, stalking, prostituzione, pornografia etc.) la prescrizione decorre dal compimento del diciottesimo anno. Le nuove norme, dato che la prescrizione ha valore sostanziale, si applicano ai reati commessi dopo l'entrata in vigore della legge. Il ddl però passa ora al Senato, e oggi il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha lasciato intendere che ci sarà spazio per modifiche al testo.

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