Ottanta deputati scrivono al premier e segretario del Pd. Il testo si può cambiare in meglio, ci sono i numeri alla Camera e al Senato
Fidati di noi, vogliamo migliorare l’Italicum e dare una buona legge elettorale agli italiani. I numeri per farlo, e rapidamente, ci sono alla Camera come al Senato. Questo il senso della lettera che Area riformista ha scritto al premier Matteo Renzi. Un’ottantina i deputati del Pd che hanno sottoscritto la missiva, che ricalca l’intervento di qualche giorno fa a Bologna del capogruppo a Montecitorio Roberto Speranza, la cui firma, però, non c’è in calce al documento.
Le riforme, si legge nella lettera, vanno fatte e la legge elettorale, calendarizzata per l’aula di Montecitorio il 27 di questo mese, si può approvare subito. L’importante, insistono i deputati della minoranza, è non ripetere gli errori e i limiti del Porcellum, bocciato dalla Consulta. Renzi, viene sottolineato, deve avere fiducia nei suoi gruppi parlamentari che hanno sempre mostrato un atteggiamento “corretto, costruttivo e leale”, ma che al tempo stesso chiedono di veder rispettate le prerogative che la Costituzione assegna al Parlamento, che non può essere considerato come un mero ratificatore di decisioni del governo.
Nel merito, i nodi da sciogliere, per la minoranza, sono i capilista bloccati e il premio di maggioranza che, così come è congegnato, “rischia di assegnare ad una esigua minoranza sociale un grande vantaggio numerico in Parlamento”, sproporzionato al consenso raccolto tra gli elettori.