La presidente, che ha fatto della 'parità di genere linguistica' una sua personalissima battaglia nelle istituzioni, difende con ironia il principio della parità di genere linguistica e l'Aula applaude
Lo ha detto e ripetuto decine di volte: lei è 'la' presidente della Camera, non 'il' presidente. Laura Boldrini ha fatto della 'parità di genere linguistica' una sua personalissima battaglia nelle istituzioni, in difesa del rispetto dovuto alle donne che occupano uno scranno parlamentare o che sono al governo.
E oggi, durante la seduta a Montecitorio, in nome del principio della non discriminazione, ha 'punito' il deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi, reo di averla chiamata 'signor presidente', scandendo bene quel sostantivo declinato al maschile. Così Boldrini, con un sorriso ironico, lo ha ripagato con la stessa moneta, chiamandolo 'deputata'. Gran parte dei presenti mostra di apprezzare e ha tributato alla presidente un caloroso applauso.