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Italicum, governo incassa anche la terza fiducia con 342 sì

30 aprile 2015 | 17.05
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Lunedì sera il voto finale sul provvedimento. Guerini: ''Ora bisogna lavorare per unire". Alfano chiede modifiche sulla riforma del Senato. Civati: "Referendum subito, sovranità è dei cittadini". Boschi: "Fiducia battaglia di libertà". Botta e risposta con Brunetta. Italicum, opposizioni non mollano: spunta idea referendum abrogativo. Il via libera all'art. 1 che ha spaccato il Pd.

Italicum, governo incassa anche la terza fiducia con 342 sì

Doppio voto di fiducia al governo sull'Italicum. In Aula si è appena conclusa la seconda votazione della giornata, quella sull'art. 4 della nuova legge elettorale che ha visto a favore del governo 342 sì, i no sono stati 15, un astenuto. Presenti 358 deputati, visto che le opposizioni non hanno preso parte al voto, nel tentativo di verificare se la maggioranza fosse in grado di garantire il numero legale.

Nella tarda mattinata l'Aula aveva dato il via libera anche all'art.2 dell'Italicum con 350 voti a favore e 193 no. Con i sì, in lieve calo, scendendo da 352 a 350 rispetto al voto di ieri, (ma scendono anche i no, da 207 a 193). Un solo astenuto.

Intanto la capigruppo di Montecitorio ha stabilito che il voto finale sul provvedimento ci sarà lunedì in serata. Soddisfatto Angelino Alfano, leader di Ap, per il 'bis' di stamane che però chiede di concentrarsi sulla riforma di palazzo Madama: "Crediamo che adesso, dopo questo successo, se tutto come penso andrà bene con l'approvazione finale della legge elettorale dopo i due voti di fiducia ulteriori che ci saranno oggi, secondo me la scelta giusta del governo e del presidente del Consiglio dovrà essere quella di aprire veramente un negoziato sulla nuova impostazione da dare al Senato della Repubblica e anche su un altro capitolo che mi pare rilevante, ossia quello dei contrappesi".

Dissidenti Pd a quota 37 - Sono 37 i deputati del Pd che non hanno votato la seconda fiducia all'Italicum per motivi "politici". È il calcolo che viene fatto dallo stesso gruppo dem di Montecitorio, dove si sottolinea che il dato è identico a ieri quando era stato inserito erroneamente nei 'dissidenti' anche il nome di Guglielmo Vaccaro. Rispetto alla prima fiducia, tra l'altro, sono cinque gli assenti giustificati' nel gruppo del Pd. Mentre oggi è risultato assente al momento del voto Toni Matarrelli, il deputato eletto con Sel che ieri ha detto sì alla fiducia all'Italicum per poi andare al gruppo Misto.

Brunetta attacca - ''Stavolta Renzi ce l'ha fatta con 342 sì, è rimasto da solo''. Renato Brunetta non ci sta e annuncia battaglia per la prossima settimana. Non pronuncia la parola Aventino, ma Forza Italia non esclude nulla per il voto finale sull'Italicum. Il partito di Silvio Berlusconi, infatti, starebbe pensando di disertare alle votazioni, mentre potrebbe prendere parte all'esame degli ordini del giorno. Brunetta, che sta tenendo i contatti con le altre forze dell'opposizione per definire una strategia comune, non si sbilancia davanti alle tv: ''Valuteremo il comportamento da tenere lunedì''.

Opposizioni pronte al referendum abrogativo - "La battaglia contro l'Italicum continuerà anche dopo la sua approvazione, stiamo pensando a un referendum abrogativo totale. Ovviamente non vogliamo farlo da soli e potrebbe interessare tutte le forze politiche e della societàcivile che contestano questo tentativo di accentramento del potere di Renzi", ha detto Danilo Toninelli del Movimento 5 stelle. Un referendum per superare l'Italicum? "Vedremo, tutto è possibile", dice dal canto suo il capogruppo di Sel alla Camera Arturo Scotto, che punta a un "fronte ampio, anche con chi questa legge non l'ha appoggiata pur stando nel Pd, e insieme andare a spiegare che l'Italicum va superato, per via parlamentare o cercando di convincere i cittadini".

A chiedere "il referendum sull'Italicum (subitum)" è anche il deputato della minoranza Pd Pippo Civati sul suo blog. ''Quello che i parlamentari non hanno potuto fare, cioè votare i necessari miglioramenti dell'Italicum, lo potranno fare i cittadini con un bel referendum. Direi che possiamo partire anche subito, per preparare i quesiti. Visto che nel Palazzo, al chiuso (in tutti i sensi), non si può, facciamolo all'aria aperta. La sovranità appartiene al popolo'', avverte.

Ieri il governo ha incassato la prima fiducia delle tre, con 352 sì e 207. Il via libera all'articolo 1 dell'Italicum ha consumato lo strappo nel Pd, con 38 dissidenti che non hanno partecipato al voto: tra loro Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati.

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