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Puglia: salta accordo, Berlusconi gela Fitto 'Poli Bortone non si tocca'

30 aprile 2015 | 16.30
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Un vertice notturno e un secondo round non bastano al centrodestra per ritrovare l'unità. Fallisce l'ultima mediazione. Fitto accusa il Cav: "Il suo obiettivo era rompere sin dall'inizio". La replica di Vitali, fedelissimo di Arcore: "Schittulli è il colpevole del fallimento, ma Raffaele è il suo mandante morale"

Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto
Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto

In Puglia si consuma definitivamente lo strappo tra i 'lealisti' e i 'fittiani'. Fallito l'ultimo tentativo di mediazione per ritrovare l'unità, il centrodestra va in ordine sparso alle regionali, presentandosi con una doppia candidatura: Adriana Poli Bortone, sostenuta da Forza Italia e Lega; Francesco Schittulli appoggiato dai 'ricostruttori', da Area popolare e Fratelli d'Italia. Un vertice fiume notturno e un secondo round mattutino, durato fino all'ora di pranzo, non sono bastati per evitare la rottura, che avrà conseguenze a livello nazionale, accelerando il divorzio tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto, ormai dato per certo subito dopo il voto di primavera. Da Arcore la linea, raccontano, è stata chiara sin dall'inizio: Adriana Poli Bortone ci ha tolto dall'angolo, non si tocca, va bene il ticket solo con Schittulli vice.

Eravamo isolati per colpa di Schittulli con Adriana siamo rientrati in gioco coinvolgendo anche la Lega, per questo non si può trattare sulla candidatura della Poli Bortone, sarebbe stato il ragionamento fatto dal Cav a Luigi Vitali nelle ore febbrili della trattativa. Da qui la frattura. Al termine del tavolo del centrodestra a Bari, infatti, volano subito gli stracci tra i forzisti, attraverso uno scambio di reciproche accuse al veleno. "Berlusconi rappresenta il centrodestra del passato, noi, invece, guardiamo a quello del futuro", tuona Fitto, che assicura: "L'input del presidente di Forza Italia è stato quello di non fare nessun passo indietro, il suo obiettivo era rompere". E ancora: ''Rispetto all'unità del partito, Berlusconi ha preferito la resa dei conti nei miei confronti".

Pronta la replica di Vitali all'Adnkronos: "La responsablità" del fallimento del tavolo è ''innanzitutto di Schittulli, che, avendo avuto il centrodestra unito, lo ha maldestramente spaccato, cacciando Forza Italia il 10 aprile scorso dalla coalizione. E il mandante morale di questo atteggiamento è proprio Fitto, che ha sempre posto condizioni al rialzo per rompere l'intesa e isolarci. Quando Berlusconi, con uno scatto di reni, ha trovato un candidato e una nuova coalizione -sottolinea Vitali- in zona Cesarini è stato proposto un tavolo di concertazione. Noi ci siamo seduti a questo tavolo dicendo in anticipo che si poteva discutere su tutto, tranne che sulla candidatura della Poli Bortone e sull'alleanza con la Lega. Loro si sono seduti e il tavolo è saltato per colpa loro, non certo nostra''.

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