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La parata ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica

02 giugno 2015 | 10.53
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Sfilano militari e civili, il passaggio delle frecce tricolori. La storia della sfilata. Foto - Video1- 2

Il passaggio delle 'frecce tricolori', come da tradizione, ha aperto e chiuso la parata militare ai Fori Imperiali in occasione della celebrazione della Festa della Repubblica . Davanti alla tribuna d'onore - presenti le cinque alte cariche istituzionali: il Capo dello Stato Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini, il presidente della Corte Costituzionale Alessandro Criscuolo, il premier Matteo Renzi, oltre ai diversi ministri del suo governo, tra cui la titolare della Difesa, Roberta Pinotti - ai vertici delle Forze Armate e alle migliaia di cittadini e turisti assiepati sugli spalti e dietro le transenne, hanno sfilato i corpi militari e civili, le Forze Armate e quelle dell'ordine, le accademie militari, le bandiere nazionali e i gonfaloni regionali.

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Il Presidente della Repubblica, prima di rendere omaggio al milite ignoto all'Altare della Patria e assistere poi alla parata militare, ha inviato un messaggio al capo di stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano. "Rivolgo anzitutto il mio pensiero deferente alla memoria dei militari italiani che hanno perso la vita al servizio della Patria. Ieri, nel lungo e travagliato percorso che ha reso l’Italia una nazione libera, democratica e in pace. Oggi, in Paesi attraversati da conflitti e devastazioni, in aiuto a popolazioni sofferenti che nella presenza delle Forze Armate italiane ritrovano la fiducia nel futuro e la speranza per un mondo migliore", si legge nel messaggio del Quirinale.

"Il loro sacrificio - prosegue il Capo dello Stato - costituisce risorsa morale delle nostre Forze Armate. Un bene prezioso che avvertiamo maggiormente quando, come in questo periodo, assistiamo ad ingiustizie e barbarie che pensavamo ormai definitivamente superate. L’Italia intera esprime stima e gratitudine a voi tutti che continuate a mantenere vive le tradizioni militari di dedizione e impegno, a fortificare i valori della Repubblica, ad esaltare l’amore di Patria".

"Alle grandi sfide emergenti - sottolinea il Presidente della Repubblica - le Forze Armate italiane sanno rispondere con concretezza ed entusiasmo, attraverso una radicale ed innovativa revisione dello strumento militare come quella di recente avviata, tesa alla razionalizzazione interforze e all’integrazione europea".

Saluti e strette di mano per Matteo Renzi che ha raggiunto a piedi dall'Altare della Patria la tribuna d'onore, per la parata. Qualcuno dal pubblico è assiepato dietro le transenne e gli urla: 'A bello'. Il premier assume un'espressione meravigliata e, di rimando: "Chi, io?". Renzi si concede uno scambio di battute con Mirko Matteucci, il tassista Missouri 4 di Gazebo: "Quand'è che ci facciamo un viaggio a Firenze insieme?". Il barbuto conducente replica pronto: "Quando vuoi, Matteo, per te è gratis".

Sette i settori in cui è stato diviso lo 'sfilamento', oltre l'apertura con i corazzieri a cavallo del Quirinale e la chiusura con la fanfara dei bersaglieri al passo di corsa: le uniformi storiche, l'Esercito, la Marina, l'Aeronautica, l'Arma dei Carabinieri, i corpi militari e ausiliari, i corpi armati e non dello Stato. La banda musicale dei Carabinieri ha fatto da 'apripista'. Dopo le bandiere Onu, Nato e Ue, hanno sfilato i gruppi sportivi militari con i paralimpici della Difesa e le associazioni combattentistiche partigiane.

Per il settore dell'Esercito, in parata i fanti della brigata 'Sassari', i granatieri di Sardegna, i lancieri di Montebello, i paracadutisti della 'Folgore', gli alpini della 'Taurinense'. Per la Marina, i gruppi navali di Taranto e La Spezia, il reggimento 'San Marco' - con lo speaker che ha ricordato il caso dei marò - e la Guardia Costiera. Per l'Aeronautica, gli incursori e i fucilieri. Per l'Arma diverse compagnie e brigate dei Carabinieri. Quindi, è stata la volta della Guardia di Finanza, della Croce Rossa, del Sovrano Militare Ordine di Malta, dei Vigili del fuoco, della Polizia di Stato, della Penitenziaria, del Corpo Forestale, del servizio civile nazionale, dei vigili urbani di Roma Capitale e della Protezione Civile. Chiusura con il passaggio delle frecce tricolori.

La storia della parata militare ai Fori Imperiali di Roma parte dal 1948, due anni dopo la vittoria della Repubblica sulla Monarchia al referendum istituzionale del 2 giugno del 1946 e nell'anno di entrata in vigore della nostra Costituzione. Negli anni successivi ci sono però diverse eccezioni. Ma nel 2000, per volere del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, la parata militare ai Fori imperiali torna a essere l'evento centrale della Festa della Repubblica.

Ma insieme alla festa non è mancata la polemica sollevata dal leader leghista Matteo Salvini: "2 giugno, Renzi protagonista della parata dell'ipocrisia. Con i due Marò ancora prigionieri - ha scandito Salvini - non c'è niente da festeggiare".

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