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Pdl, avanzo 14 mln nel 2014 ma conti restano in rosso

19 luglio 2015 | 16.15
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Dal 2013 il Pdl è un 'partito fantasma', sostanzialmente in liquidazione, gravato dai debiti. Dopo la scissione di Ncd e la rinascita di Forza Italia, è uscito dall'agone politico, eppure continua ad esistere giuridicamente, tenuto in vita dai rimborsi elettorali che percepirà fino al 2017 e dalla necessità di estinguere l'ingente passivo di oltre 18 milioni di euro. Spulciando l'ultimo bilancio, quello relativo all'esercizio 2014, l'ex partito nato dalla fusione di An e FI, presenta un avanzo di 14 milioni di euro, gode di un milione 132mila 933 euro di contributi dello Stato per le varie campagna elettorali del passato, vanta crediti per quasi 7 milioni di euro e un 'portafoglio pieno' con un milione e 400mila euro liquidi, ma questo non deve trarre in inganno, perchè i conti restano in rosso con un disavanzo patrimoniale al 31 dicembre dell'anno scorso di 18.287.623. euro.

"Il risultato del 2014, settimo esercizio della nostra associazione -dice il rappresentante legale Rocco Crimi nel suo intervento alla Direzione nazionale pidiellina dell'11 giugno scorso a palazzo Grazioli per approvare il rendiconto, secondo quanto riportato dal verbale della riunione pubblicato on line- evidenzia un avanzo d'esercizio di 14.090.903 euro determinato dall'importo di 17.453.767 euro, differenza positiva tra i proventi e gli oneri straordinari, cui va detratto il disavanzo subito nella gestione caratteristica per 3.355.722 euro e l'importo di 7.142 euro quale differenza negativa tra i proventi e gli oneri finanziari''.

La ''situazione complessiva dei debiti'', continua Crimi, ''è pari a 10.265.428 euro, mentre i crediti ammontano a 6.695.537 euro". Pesano soprattutto sulle casse: i 2 milioni di euro per il personale (al 31 dicembre, i lavoratori dipendenti sono passati da 112 a 35, di cui 33 in cigs a zero ore a partire da ottobre), il costo dei 'servizi' (dalle bollette telefoniche alle consulenze) per 1.212.889 euro e il 'godimento di beni terzi' stimato in 345.748 euro, comprensivo dei ''residui costi relativi alla sede nazionale e alle rimanenti sedi periferiche''.

Nell'attivo, spiega Crimi, sono iscritti, in particolare, i ''contributi dello Stato per rimborso delle spese elettorali'' pari a un milione 132mila 933 euro. Questa somma è formata dall'importo relativo al rinnovo del Consiglio regionale della Basilicata di 28.634 euro e dal cofinanziamento di 1.104.299 euro''.

E ancora: nei proventi ci sono anche le 'contribuzioni volontarie' di parlamentari e privati per un totale di 133.470 euro, più altri introiti per 30.091 euro. Crimi precisa che i ''proventi straordinari di 18.597.084 euro, che hanno determinato il positivo risultato di esercizio'', comprendono la somma di 18.083.541 euro come ''stralcio dei debiti verso Fi effettuato a seguito di un accordo transattivo firmato a ottobre''.

In aggiunta, ''nella voce in esame figurano per 471.501 euro sopravvenienze attive iscritte dopo vari accordi transattivi raggiunti con diversi fornitori a stralcio di loro precedenti addebiti''.Quanto allo stato patrimoniale, continua Crimi, i crediti per contributi elettorali sono pari a 6.602.246 euro, di cui 2.164.082 euro esigibili oltre l'esercizio successivo (quest'ultimo importo si riferisce al rimborso delle spese da incassare nel 2016)". Gli 'oneri straordinari' valgono 1.143.317 euro e tra questi 409.783 euro sono lo "stanziamento per l'incentivo all'esodo destinato al personale dipendente messo in Cigs".

In particolare, tra i finanziatori del Pdl compare il nome del senatore Antonio Azzollini, ora esponente di Ncd, che ha versato come 'libera contribuzione' 9mila 600 euro.

Oltre ad Azzollini, secondo la relazione dei rappresentanti legali sulla gestione, tra i 'donatori' figura anche la deputata di Fi Sandra Savino con 9mila 600 euro. E c'è pure il senatore azzurro ed ex coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini, sempre con un 'obolo' di 9mila 600 euro, ma si tratta di un "rimborso delle spese sostenute per la fornitura di servizi a supporto della loro attività politica-parlamentare''.

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