''Nessuno, e tanto meno il presidente della Repubblica, è un uomo solo al comando: nella nostra Costituzione c'è un sistema di accordi e funzioni di controllo reciproco e di influenze vicendevoli, una garanzia della nostra Costituzione a presidio di un'autentica democrazia''. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al Quirinale in occasione della cerimonia del Ventaglio con l'associazione stampa parlamentare presieduta da Sergio Amici, giornalista dell'Adnkronos.
Il capo dello Stato poco prima aveva ricordato l'esigenza di rispettare le regole costituzionali fra cui ''il rispetto dei propri limiti e delle competenze altrui. Nel nostro Paese -ha avvertito Mattarella- c'è una tendenza a straripare, ad appropriarsi di funzioni che spettano ad altri. Questo vale anche per il presidente della Repubblica nei rapporti con il governo e il parlamento'', ha aggiunto, sottolineando che l'unico potere in merito ai ddl di cui dispone il capo dello Stato è la possibilità di ''chiedere il riesame quando si ritiene che vi sia una violazione della Costituzione''.
''Mi auguro che al più presto il percorso delle riforme vada in porto'' ha sottolineato il capo dello Stato. Quanto alla corruzione. per Mattarella serve ''un impegno rigoroso'' perché è un fenomeno che ha ''costi altissimi sul piano economico e sociale''.
''La democrazia non è separabile dalla dimensione sociale, essa si consolida quando riduce la forbice delle disuguaglianze e fa crescere le opportunità'' ha aggiunto il presidente della Repubblica nell'ambito di un ragionamento legato alla fiducia che si può nutrire rispetto ad alcuni segnali di ripresa economica che ''sono da incoraggiare, non possiamo abbandonare un'intera generazione di giovani e il Meridione d'Italia: il lavoro per tutti è un principio della nostra Costituzione, un'ambizione importante, certo, ma senza ambizione non c'è politica''.