Alla fine arriva un post sul blog di Beppe Grillo a mettere la parola fine: per le politiche si torna al voto con le stesse regole usate per le parlamentarie 2013. Niente nomi calati dall'alto o liste blindate. Con tanto di link al Regolamento, per chi volesse rinfrescarsi la memoria. "Siamo un Movimento, non un partito ed è fondamentale tenere le distanze e marcare le differenze", ha ricordato Gianroberto Casaleggio ai suoi, raccontano all'Adnkronos fonti qualificate. La precisazione sul blog arriva a più di 48 ore dall'intervento di Grillo (''Nel 2013 abbiamo imbarcato chiunque") che ha innescato il tam tam mediatico. Un clamore che è andato oltre le intenzioni e ha stupito gli stessi Grillo e Casaleggio. La polemica e' ben presto rimbalzata sui territori, con qualche meet up già sul piede di guerra e pronto a difendere il ruolo della Rete. Eppure sul blog di Grillo più di un attivista si interroga e getta ombre sulle regole puntellate dai vertici. "Quali misure si adotteranno per non imbarcare persone che, pur non avendo una condanna, non sono competenti?", chiede un attivista. "Piccoli Scilipoti crescono", gli fa eco un altro militante, tirando in ballo i tanti che, nel corso della legislatura, hanno cambiato casacca passando ad altri gruppi parlamentari.
Tra gli eletti vige il silenzio. In chat nessuno solleva la questione. "Qualche paletto in più sicuramente ci sarà - assicura più di un parlamentare - e a stabilirli dovranno essere proprio Grillo e Casaleggio, visto che sono loro i garanti. Per le politiche ogni congettura è comunque prematura". Dopo il post affidato al blog di Grillo, di fatto, le poche certezze che abitavano i Palazzi romani traballano. E anche il principio del 'recall', accarezzato dai vertici del Movimento sin da inizio legislatura, non è più una sicurezza. "Nessun timore di sottoporsi al giudizio della Rete per chi è in Parlamento - assicura all'Adnkronos Roberta Lombardi - Secondo voi, del resto, uno come Di Battista dovrebbe temere il recall o aver paura di non essere rieletto? Unica certezza è che al web resterà il ruolo da protagonista".
Ma altre fonti grilline rimarcano come sul territorio le cose siano già cambiate da un pezzo. E non è solo il 'caso Bologna' a marcare la differenza, con Massimo Bugani, candidato sindaco fedelissimo di Casaleggio, pronto a selezionare una lista di 36 fedelissimi. Guardando al recente passato ci sono casi che mostrano un cambio di passo nei fatti. Alle regionali in Abruzzo, ad esempio, la lista dei candidati grillini venne stilata per lo piu' dai parlamentari abruzzesi, con un occhio attento ai meetup. La stessa pratica viene già adottata nei comuni minori. "E alle politiche con l'Italicum - osserva un deputato 5 Stelle - ci saranno capolista bloccati per ogni circoscrizione, quindi qualcosa saremo comunque costretti a cambiarla. Obbligatoriamente". Ma i punti saldi resteranno fermi. Compreso il ruolo egemone della Rete e il limite dei due mandati. "Il ricambio viene così garantito - osserva lo stesso deputato - Chi avrà due legislature alle spalle darà una mano dall'esterno, ad esempio negli uffici legislativi. Il patrimonio non andrà disperso". La strada è ancora lunga. E c'è già chi è pronto a scommettere che, sulle regole auree del Movimento, ci saranno altri round, durissimi. Anche perché la 'rottamazione' dei big 5 Stelle - si pensi a Di Battista e Di Maio, tra gli altri - andrà in scena quando molti dei diretti interessati avranno meno di 40 anni. Ma sui dettami del Movimento Casaleggio tira dritto e non mostra alcun dubbio: "Ogni volta che deroghi a una norma, la cancelli", ama ripetere ai suoi il cofondatore del M5S.
