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Riforme, la minoranza Pd: "Ci sono le condizioni per intesa"

22 settembre 2015 | 15.48
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L'aula del Senato (Infophoto) - PRISMA
L'aula del Senato (Infophoto) - PRISMA

"Ci sono le condizioni per un'intesa" sulle riforme. Lo riferiscono all'Adnkronos fonti della minoranza Pd. "Al momento sembrano esserci le condizioni per un'intesa sulla base dell'apertura fatta ieri in Direzione da Renzi", si spiega dalla minoranza dem. Oggi ci sono stati i primi contatti nel gruppo Pd "per un'intesa sul comma 5 articolo 2, per garantire il ruolo dei cittadini nella scelta dei senatori", viene specificato. Il lavoro per definire l'accordo andrà avanti nelle prossime ore. "I contatti proseguono".

La minoranza Pd ha deciso comunque di confermare gli emendamenti alle riforme pur valutando positivamente le parole di ieri in direzione del premier Matteo Renzi. Per i senatori della minoranza la soluzione migliore sarebbe la modifica del comma 2 dell'articolo 2 ma, se verrà sancito che i cittadini decidono chi mandare al nuovo Senato, allora un punto di accordo si può trovare attraverso il comma 5. "In Costituzione si fissa il principio, i dettagli in legge ordinaria". Detto questo viene apprezzata "l'apertura in direzione sul comma 5: finalmente si parla di scelta dei cittadini per i senatori. Ma bisogna vedere o concordare i testi".

Intanto oggi si è svolta a palazzo Madama la discussione sul ddl riforme. Di fronte a 110 iscritti a parlare, il presidente del Senato Pietro Grasso, in apertura di seduta, ha deciso di armonizzare i tempi di intervento, riducendoli a dieci minuti ciascuno, allo scopo di rispettare il calendario fissato dalla conferenza dei capigruppo, che prevede entro domani la conclusione del dibattito.

Immediate le proteste del Movimento 5 Stelle che ha denunciato la "tagliola". Anche il leghista Roberto Calderoli ha polemizzato: "E' giusto che il dibattito si svolga anche in questa sede -ha detto- ed è impossibile, come è accaduto, che il dibattito si svolga tutto in via del Nazareno, nelle direzioni del Pd. È una cosa inaccettabile".

La presidente del gruppo Misto Sel, Loredana De Petris ha rilevato che "in un dibattito sulla riforma costituzionale, che potrà appassionare o meno, il contingentamento sia assolutamente inopportuno e ciò non è accaduto neanche durante la prima lettura".

Il presidente del Senato Pietro Grasso dal canto suo richiama "ancora una volta le parti politiche a non trattare la materia costituzionale come strumento di bassa politica, e invito ad anteporre l'interesse generale a quelli particolari e personali. Guardo con ottimismo ai positivi segnali di dialogo che si registrano nelle ultime ore - ha affermato intervenendo a palazzo Giustiniani alla presentazione del volume “Le costituzioni italiane. 1796-1848” - auspicando un consenso ampio che produca una riforma coerente e funzionale all'efficienza del sistema e al rafforzamento delle garanzie democratiche".

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