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Mattarella: "Dobbiamo insegnare ai migranti la lingua italiana"

26 settembre 2015 | 11.44
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Il presidente Sergio Mattarella (Infophoto) - INFOPHOTO
Il presidente Sergio Mattarella (Infophoto) - INFOPHOTO

"La lingua italiana può essere un veicolo di integrazione tra cittadini di diverse comunità di migranti che si stanno insediando nel nostro territorio" per questo "dobbiamo essere più impegnati a promuovere la conoscenza della nostra lingua nei loro confronti". È quanto ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto oggi a Milano, al Museo diocesano, all'82/mo congresso della Società Dante Alighieri.

"La lingua - ha proseguito Mattarella - è conoscenza e la conoscenza abbatte i muri, previene i ghetti. Per questo dobbiamo impegnarci alla massima diffusione dell'italiano anche quei Paesi a noi vicini, come i Balcani e quelli che si affacciano sul Mediterraneo, dove può diventare strumento di pace, di amicizia e di collaborazione".

"I tempi che ci aspettano sono carichi di sfide, prospettive e incognite. Il vento della globalizzazione soffia in modo crescente e non saranno i muri o le barriere a fermarlo", ha affermato il presidente della Repubblica. "Per assicurare ai nostri figli un futuro di pace - ha aggiunto - non servono persone con la testa rivolta all'indietro, condannate a camminare a ritroso ma abbiamo bisogno di filosofi, intellettuali, politici e scienziati con capacità di lungimiranza".

"Non dobbiamo avere paura o remore nei confronti della globalizzazione. Il carattere globale - ha detto Mattarella - non è negativo o positivo, solo diverso. Per l'Italia, accanto ai rischi ci sono opportunità se sapremo esprimere innovazione e genialità".

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