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Sgarbi show alla Camera: "I matrimoni gay? Sono 'culimoni'"

29 ottobre 2015 | 15.05
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Vittorio Sgarbi (Foto Infophoto)
Vittorio Sgarbi (Foto Infophoto)

Dai matrimoni gay che "andrebbero chiamati 'culimoni'", alla "catastrofe" delle donne in politica, come Boldrini e Bindi, quest'ultima "peggio persino di Verdini, che è il massimo della nequizia umana"; passando per la famiglia come "luogo dell'orrore" e Giovanardi linciato in piazza dall'Arcigay stile Saddam Hussein. E' lo show alla Camera di Vittorio Sgarbi, invitato da Carlo Giovanardi per una conferenza sulle unioni civili.

Tra avventure boccaccesche ("Ho avuto figli che poi le madri hanno attribuiti al loro marito cornuto. Ci sono due-tre casi in cui ho fatto da donatore assistito...") ed altri aneddoti tratti dalla vita privata, il critico d'arte ha parlato della sua esperienza di padre: "Ho tre figli che ho riconosciuto ma non ho visto per anni e posso confermare che loro hanno mantenuto per me un amore non ricambiato. Io non amo i miei figli, se non di un amore che è quello che ho per tutta l'umanità".

"Il padre - ha spiegato - è una figura ininfluente, ma potenziata dalla storia e dalla società nel ruolo del pater familias, di una famiglia che esisteva quando la donna fortunatamente era priva di potere. La donna è chiaramente superiore all'uomo e l'uomo lo sa, per questo l'ha umiliata finché ha potuto", e a un certo punto poi è diventato "un genere inferiore. Avete mai visto un ministro uomo delle pari opportunità? Siamo a un momento sociale di conclusione dell'uomo". Tema da cui Sgarbi è partito per parlare della "catastrofe" delle donne in politica: "Guardate la Pivetti, la Boldrini... L'Anselmi, che ha inventato la P2 che non c'è, la Bindi... Perfino Verdini, il massimo della nequizia umana, è meglio della Bindi".

Una volta la donna doveva essere "protetta ed esiliata in una casa, doveva coltivare i bambini e non rompere i coglioni. Il matrimonio? Si chiama così perché il punto centrale è la madre, il dono della modernità. La famiglia è il luogo dell'orrore, dove tutto capita: cosa c'è di peggio? In questo nucleo c'è solo una cosa da difendere: il diritto del bambino", ha sottolineato lo scrittore.

I matrimoni omosessuali, secondo Sgarbi, "dovrebbero essere chiamati 'culimoni' perché non c'è maternità possibile. Ma meglio due padri che nessuno", ha comunque riconosciuto il critico. "Prendi un ragazzo dell'Etiopia che è messo in un orfanotrofio senza nessuno, dopo che la madre vera l'ha abbandonato: chiunque si occupi di lui, che sia maschio o femmina, anche Giovanardi che ha un cuore di pietra capirà che è meglio che nessuno".

Piccolo siparietto poi con Giovanardi, definito da Sgarbi "un sovrintendente ai valori etici": "Ormai è su una posizione su cui non è neanche più il Papa. Viene disegnato come un reazionario ma cerca di difendere quel mondo antico che viene tutelato in tutti i livelli (la cucina, i monumenti, ecc.), meno che nei valori etici" e la sua battaglia "lo porterà al martirio in una piazza dell'Arcigay, come se fosse Saddam Hussein", ha ironizzato Sgarbi suscitando l'ilarità generale.

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