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G20: Renzi e il cambio di clima per l'Italia, ora il nostro Paese c'è

16 novembre 2015 | 18.18
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(Foto AdnKronos)
(Foto AdnKronos)

"L'Italia c'e', su tutti i tavoli". Matteo Renzi traccia un bilancio positivo del G20 che si e' appena chiuso ad Antalya, in Turchia. Il summit e' stato profondamente segnato dagli eventi di Parigi, lo stesso premier lo premette: "Ora e' il momento di ricordare, perche' si parla sempre del numero delle vittime, ma si tratta di persone. Noi ricordiamo Valeria", spiega Renzi, reduce con Obama, Merkel e Cameron dal Quintet, il vertice ristretto dove un anno fa sedeva la Spagna mentre ora c'e' il nostro Paese.

I leader hanno dedicato molto spazio al terrorismo, non solo nei termini di una dichiarazione separata rispetto alle conclusioni, ma anche come tema da trattare nella cena di lavoro e nei bilaterali (Renzi, tra gli altri, stamattina ne ha avuto uno con Putin). Ma al di la' del fondamentale post Parigi, per il quale Renzi ha invocato anche oggi una "strategia di ampio respiro" invitando a diffidare da "banalizzazioni" e "ricette semplicistiche che sono solo illusioni", il G20 e' stato occasione per i leader mondiali di parlare di crescita, sviluppo, ambiente.

Tutti temi sui quali l'Italia, come fanno notare dalla delegazione italiana, ha detto la sua. E non solo per il fatto che il premier sia intervenuto ad ogni sessione di lavoro. "Rispetto a un anno fa l'Italia ha fatto passi in avanti molto importanti e non e' da sottovalutare il riconoscimento arrivato dai partner per il lavoro fatto", sottolinea sempre Renzi 'snocciolando' le riforme fatte. Il "clima" intorno al nostro Paese, quindi, e' cambiato. Di tracce se ne trovano ovunque, nei 'dossier' trattati in Turchia. La Siria, per esempio, di cui Renzi ha parlato con Putin: "Si parte dal tavolo di Vienna, dove l'Italia ora c'e', mentre prima era esclusa", spiega ancora il premier. (segue)

l'assist di Obama sulla crescita, mettere soldi nelle tasche dei lavoratori

Dalla Libia, dove Renzi ha detto a Obama che e' "l'esempio di come le cose non vanno fatte". Lo stesso presidente Usa in uno dei suoi interventi ha lodato il lavoro dell'Unhcr, guidato dall'italiano Filippo Grandi. Un riferimento, come altri al ruolo italiano in scenari come l'Afghanistan, che Renzi e la delegazione italiana (di cui faceva parte anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan) hanno incassato con soddisfazione.

"Da qui al prossimo G20, tra un anno, pensiamo di dare il colpo di reni definitivo per la crescita del Paese", ha poi detto il premier a fine lavori. Ma proprio sulla crescita l'Italia pare aver incassato di piu' ad Antalya, non tanto per la menzione pubblica che Jean Claude Juncker ha fatto dei progressi del Paese. La 'sponda' l'ha data ancora una volta Obama quando, nel suo discorso sulla crescita e lo sviluppo, ha spiegato che bisogna "mettere i soldi nelle tasche dei lavoratori". Letteralmente, "put money in the pockets of workers".

Nella delegazione italiana, raccontano, c'e' stato un sussulto: "Sembra un discorso scritto da Renzi e Padoan", e' stata la prima osservazione facendo notare che e' esattamente il senso della Stabilita' e di una misura come gli 80 euro. In serata, lo stesso Renzi ci e' poi tornato in pubblico: "Il senso del G20 lo ha dato Obama", ha spiegato il permier sottolineando che la linea italiana e "crescita e piu' soldi nelle tasche degli italiani". O, all'americana, "put money in the pockets of workers".

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