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Sliding doors in Parlamento, record di cambi di casacca a quota 328

22 novembre 2015 | 12.50
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(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

Porte girevoli in Parlamento dove la giostra delle uscite e delle entrate dai gruppi non si ferma più. Con gli ultimi della settimana appena finita, i cambi di maglia sono arrivati a un totale di 328. Un dato che riguarda 139 deputati e 114 senatori coinvolti nella mischia del turn over, molti di loro più di una volta.

A oggi la XVII legislatura potrebbe essere ricordata come un quinquennio record: il raffronto numerico con la XVI legislatura è eloquente: nel 2008-2013 i cambi di gruppo si sono arrestati a quota 261, secondo i dati elaborati da Openpolis. E oggi il termine della legislatura e' ancora lontano.

Solo nell'ultima settimana alla Camera c'è stato un gran movimento, con 21 deputati che sono passati da un gruppo all'altro: Raffaele Fitto ha insediato la componente dei Conservatori e Riformisti, ai quali hanno aderito 11 deputati. Dieci provenienti da Forza Italia (Altieri, Bianconi, Capezzone, Chiarelli, Ciraci', Distaso, Fucci, Latronico, Marti e Palese), insieme a Corsaro, arrivato da Fdi-An (con un passaggio nel misto).

Due giorni prima a Montecitorio ha messo le radici Alternativa Libera-Possibile, nato dalla convergenza di una parte dei fuoriusciti da Cinquestelle (Artini, Baldassarre, Bechis, Matarrelli, Segoni, Turco), con Civati, Pastorino, Maestri e Brignone (tutti ex Pd che hanno fondato 'Possibile'). Nel contempo, 4 ex cinquestelle di Alternativa Libera (Rizzetto, Prodani, Mucci e Barbanti), in disaccordo con il progetto di Al-Possibile, se ne sono andati e si sono iscritti al gruppo Misto.

Un'altra 'scossa di assestamento' si è registrata due settimane fa con la nascita di Sinistra Italiana, che ha sancito l'apparentamento tra ii 25 deputati di Sel, e i 5 ex Pd (Fassina, Gregori, D'Attorre, Folino e Galli), e il ritorno a casa di Claudio Fava, eletto nelle fila di Sel, poi transitato al gruppo Misto al momento della scissione della pattuglia guidata da Gennaro Migliore, prima dell'ingresso nel Pd.

Aggiornando i dati, i cambi di casacca alla Camera sono diventati 174 e hanno interessato 139 deputati, mentre a palazzo Madama ii senatori migrati sono 114, per un totale di 154 passaggi di gruppo. Andando più a fondo, Openpolis ha calcolato che dal 15 marzo 2013 c'erano stati 10,22 cambi al mese, più del doppio di quelli registrati nella legislatura Berlusconi-Monti, ferma a 4,5 nel rapporto entrate-uscite.

La statistica non lascia scampo: ogni tre giorni un deputato o un senatore sono usciti da un gruppo per entrare in un altro. Del resto la Costituzione difende questo diritto e l'articolo 67 (seppur ritoccato dalla riforma Boschi), continua a stabilire che il parlamentare "esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato".

La 'classifica dei transiti' vede in testa il senatore Luigi Compagna con 4 passaggi di gruppo, mentre alla Camera Fucsia Nissoli, Massimo Corsaro e Barbara Saltamartini, restano un gradino sotto, a tre. La diaspora potrebbe anche non fermarsi qui. Gaetano Quagliariello, ex coordinatore di Ap e in rotta con il suo partito, infatti ha già annunciato che a finanziaria approvata lascerà il gruppo, seguito da un numero che varia tra i 7 e gli 11 senatori.

Dinamismo della politica o trasformismo? A chi gli rivolgeva questa domanda Clemente Mastella rispondeva laconico: "Non scandalizzatevi, siamo tutti 'ex qualcosa'". Un interrogativo che non scuoteva più di tanto neppure Willer Bordon, che 'divincolandosi' da chi lo accusava di aver cambiato nella sua vita politica almeno una decina di partiti, rispondeva serafico: "E' vero, ma l'ho fatto solo per rimanere coerente con le mie idee".

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