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Lotta al terrorismo, Renzi: "Faremo proposta a tutte le forze politiche"

23 novembre 2015 | 15.16
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Lotta al terrorismo, Renzi:

"La politica estera oggi si fa partendo dal modo in cui si governano le periferie, se in passato facevi l'assessore all'urbanistica oggi ti rendi conto di come di fronte a ciò che accade oggi o hai uno sguardo ampio con una strategia politica o non sei in grado di dare una risposta profonda e all'altezza delle sfide". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, intervenendo alla direzione del Pd, appena rientrato da Venezia, dove ha portato la solidarietà del governo alla famiglia di Valeria Solesin, la vittima italiana degli attentati di Parigi. "Di fronte a ciò che sta accadendo o si ha sguardo ampio, una strategia e non solo una tattica, oppure non sai raccogliere le sfide", ha sottolineato il segretario dem, chiudendo i lavori. Renzi ha poi aggiunto che "domani faremo una proposta a tutte le forze politiche, una risposta al terrore di questi giorni, una proposta che si concentrerà su due criteri: una risposta di sicurezza e una risposta culturale".

Nel pomeriggio, durante la riunione del Nazareno, convocata negli scorsi giorni per fare il punto tra i dem su sicurezza e politica estera, hanno preso la parola, tra gli altri, i ministri Gentiloni e Pinotti.

Gentiloni - Il ministro degli Esteri ha subito ricordati i fatti di Parigi, parlando dei "fratelli francesi", sottolineando, poi l'esempio civile dato dalla famiglia di Valeria Solesin. "Il governo, il Pd - ha detto Gentiloni - sono stati uniti in questi 10 giorni nel modo in cui rispondere a questa sfida, un fatto positivo sul quale dobbiamo costruire e investire. La situazione è davvero complicata". Per il ministro "siamo sotto attacco da parte del terrorismo e dobbiamo reagire combattendo il terrorismo". Contro il terrorismo "facciamo molto, possiamo fare di più. Anche alle domande della Francia possiamo dare risposte positive, ma questo non vuole dire che l'Italia deve sentirsi in guerra. E' una distinzione importante: l'Italia non si sente un Paese in guerra ma è impegnata in prima linea contro il terrorismo", ha poi detto il titolare della Farnesina nella sua relazione. Tra i motivi di ottimismo per Gentiloni "il fatto che la comunità moderata islamica si mobilita contro il fondamentalismo, lo hanno fatto nei giorni scorsi e li dobbiamo ringraziare. Questa è una battaglia che vinciamo se il mondo islamico moderato anche nelle nostre società diventa davvero protagonista". "L'Europa attraversa la sua fase più difficile. Oggi tra la minaccia terrorista, la crisi dei rifugiati, la dittatura dei regolamenti l'Europa rischia una miscela davvero esplosiva", ha concluso Gentiloni.

Pinotti - Dal palco del Nazareno ha preso la parola anche la ministra della Difesa: "Con Mare nostrum abbiamo tenuto la barra dritta", ha ricordato Roberta Pinotti. Che ha poi detto che "merito del governo e del Pd è stata la capacità di dare risposte sia sul fronte dell'emergenza migranti, che su quello della difesa dal terrorismo". "Siamo noi - ha sottolineato - ad avere premuto per una linea comune in Europa". "Abbiamo evidenze che Isis e Al Qaeda stanno cercando contatti", ha detto poi. "L'impegno italiano, tanto, non è mosso solo dalla scia di emotività. Noi non abbiamo avuto la necessità di questo per capire che Isis è un nemico da combattere con il massimo impegno - ha spiegato il ministro della Difesa - . La decisione di avere un contingente numeroso è precedente". La Pinotti ha ancora aggiunto che "l'Italia fa già tantissimo, non si è mai tirata indietro. Lo facciamo con strategia e un disegno che nasce qui, per questo abbiamo detto sì all'Iraq no alla Siria".

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