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Libia: Latorre, subito vertice europeo a Roma per coordinamento contro Is

10 gennaio 2016 | 11.56
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(Fotogramma)
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"L’Italia convochi con urgenza un vertice europeo a Roma, per creare un coordinamento sulla Libia". E' quanto chiede Nicola Latorre, presidente della Commissione Difesa del Senato, che interviene sulla questione libica in un'intervista al 'Corriere della Sera'.

Per Latorre occorre "mettere in campo una nuova fase dell’iniziativa politica in Libia". "Le notizie, fortunatamente smentite, dell’attentato al premier designato Al Sarraj, e gli attacchi delle scorse settimane - sottolinea - testimoniano che ormai lo scenario libico ha raggiunto un drammatico livello di guardia. E confermano che la Libia è sempre di più l’obiettivo di un nuovo insediamento del Daesh".

Che fare, dunque? "Innanzitutto - rimarca nell'intervista il presidente della Commissione Difesa del Senato - dobbiamo ribadire quel che ha detto il ministro degli Esteri Gentiloni, che cioè qualsiasi iniziativa di supporto alla stabilizzazione della Libia dovrà essere richiesta dal nuovo governo libico e condivisa dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Poi avverte: "Qualsiasi iniziativa unilaterale sarebbe sbagliata e riproporrebbe circostanze che hanno già prodotto conseguenze negative".

"Riterrei utile e indispensabile - prosegue Latorre - che si convochi con urgenza a Roma un vertice europeo, con Germania, Gran Bretagna e Francia. Affinché, d’intesa con Stati Uniti e Russia, si formi e operi a Roma un coordinamento permanente che valuti ogni sviluppo possibile, nelle more della formazione del nuovo governo unitario libico".

Compresa l’opzione militare? "Dobbiamo assolutamente evitare qualsiasi violazione della sovranità libica e quindi escludere interventi militari non richiesti. Ma allo stesso tempo non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai rischi. Non devono essere escluse, in linea di principio, anche iniziative che servano a frenare l’avanzata del Daesh e a proteggere i pozzi petroliferi". Iniziative come "aeree di contenimento e protezione, sempre d’intesa con premier libico e colleghi europei. Operazioni finalizzate a fronteggiare eventuali emergenze".

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