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Ue, Renzi: "Il nostro mestiere è guidarla, non prendere ordini"

01 febbraio 2016 | 15.50
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Matteo Renzi (Afp) - AFP
Matteo Renzi (Afp) - AFP

"Il nostro mestiere è guidare l'Europa, non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini" E' quanto scrive il presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua E-news. "I giorni appena passati -ricorda- sono stati caratterizzati da una intensa attività anche internazionale, a cominciare dalla storica visita del presidente Rouhani che ha scelto l'Italia come prima tappa dopo l'accordo sul nucleare e la fine delle sanzioni. Ma l'attenzione dei media si è concentrata soprattutto sull'incontro con Angela Merkel".

Dopo aver messo i link al New York Times e alla Faz con le interviste rilasciate ai quotidiani Usa e tedesco, Renzi scrive: "Sintetizzo così: l'Italia per anni aveva un debito morale con le istituzioni europee - e io dico soprattutto con i propri concittadini - perché parlava di riforme che non riusciva a realizzare. Adesso le cose sono cambiate. Le riforme sono leggi e dopo tre anni di recessione è tornato il segno più nei fondamentali economici. Possiamo tornare a fare il nostro mestiere, dunque. E il nostro mestiere è guidare l'Europa, non andare in qualche palazzo di Bruxelles a prendere ordini".

"Del resto -prosegue- l'Europa è figlia di un grande sogno, ideale e idealista. Il sogno di chi - rinchiuso in un'isola al confino - ebbe il coraggio e la forza di sognare gli Stati Uniti d'Europa. Mi riferisco naturalmente al manifesto di Ventotene, voluto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e altri compagni di prigionia. L'incontro con Angela Merkel è stato utile: insieme abbiamo ribadito che il più grande pericolo per l'Europa sono populismo e demagogia e io personalmente continuo a credere che populismo e demagogia crescano con più forza dove c'è disoccupazione, dove manca la crescita, dove l'austerity cieca annulla le prospettive di sviluppo".

"Ma quello che manca all'Europa di oggi -continua- è la dimensione ideale, la forza del sogno, la capacità di dire no a chi immagina muri e frontiere. E allora il giorno dopo Berlino, ho visitato Ventotene per annunciare l'impegno del governo italiano a rilanciare questo spirito europeo".

"E anche -precisa Renzi- per presentare il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano (dove tra l'altro sono stati rinchiusi alcuni tra i più grandi protagonisti della Resistenza e del dopoguerra, da Sandro Pertini a Umberto Terracini). Coinvolgeremo le migliori università europee, a cominciare dall'Istituto Universitario Europeo. E faremo del carcere una foresteria dove ospitare incontri, stage, corsi di formazione per giovani europei e del Mediterraneo".

"Quel posto, così carico di memoria -conclude- rischia di diventare un insieme di ruderi. Noi vogliamo salvarlo e rilanciarlo. Non salveremo l'Europa con i professionisti dello zero virgola, ma con la coscienza di una nuova generazione di cittadini europei. Solo lo spirito di Ventotene potrà salvare l'Europa da chi vorrebbe erigere muri e chiudere Schengen".

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