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M5s, scoppia il caso Roma. Pd contro Casaleggio

08 febbraio 2016 | 14.14
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Roberto Casaleggio
Roberto Casaleggio

Caso Roma per i Cinque Stelle, dopo le indiscrezioni sulle possibili multe comminate da Roberto Casaleggio per chi disobbedisce nella capitale, in vista delle elezioni capitoline. Una vicenda che vede il Pd compatto all'attacco, contro il diktat di Casaleggio che prevede 150mila euro di multa a chi cambia casacca, passando dal Movimento ad un'altra formazione.

Dal direttorio contrattaccano sia Luigi Di Maio che Alessandro Di Battista. "In Portogallo se ti fai eleggere con i gialli e poi passi ai verdi, torni a casa - dice Di Maio - . Io penso che tutti possano cambiare idea ed è un diritto sacrosanto, ma se vuoi cambiare casacca, torni a casa e ti fai rieleggere". "Per i nostri europarlamentari -aggiunge il vicepresidente della Camera - alle elezioni del 2014, abbiamo già applicato questa regola internamente, istituendo il recall: un referendum online per far dimettere un eletto qualora tradisse i nostri valori o le nostre regole, possono indirlo 500 cittadini. In caso di mancato rispetto dell'esito della consultazioni, sono previste sanzioni pecuniarie". "Se tutti avessero fatto come noi, in Italia non avremmo avuto governi fondati sul tradimento del mandato elettorale. Quindi oggi non avremmo leggi infami come la legge Fornero o la legge Boccadutri. I traditori li lasciamo al Pd. Che ne fa incetta mese dopo mese. Qui - conclude Di Maio - conta il rispetto del programma e dei nostri principi, anche a rischio di perdere consensi".

"L'attacco al M5S continua - scrive su Fb Di Battista - . In un Paese dove arrestano un esponente del partito di governo al giorno il problema è sempre tutto quel che fa il M5s". "E il dramma sembra un codice di comportamento a Roma che serve a far rispettare regole e programma".

Dal Pd il senatore Raffaele Ranucci parla di "multe del dissenso. Questa è la democrazia per Casaleggio ed associati che vogliono non un sindaco per Roma ma un commissario dei 5 stelle". "Roma ha bisogno di un sindaco che ridia alla capitale l’orgoglio di essere tale. Grillo e Casaleggio pensano che basti un ventriloquo, un burattino senza fili, addirittura da multare in caso non esegua alla lettera le direttive che vengono dal bunker", dice poi il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini.

Per Matteo Mauri, vicepresidente dei deputati Pd "Casaleggio&associati, vorrebbero teleguidare i loro candidati con tanto di penale da 150.000 euro se non obbediscono. Ma la 'politica dei droni' che vorrebbe Casaleggio ha un difetto, non è democrazia. Ma si sa che da quelle parti non va di moda".

Non solo la questione romana nel mirino dem. "Dall'inchiesta giudiziaria a Quarto, alla poca trasparenza nella gestione del Direttorio, dalle case abusive a Bagheria, all'inadeguatezza degli amministratori 5 stelle, ormai l'escalation di fallimenti ed episodi di illegalità non lasciano adito a dubbio. C'è qualcosa di marcio nel Movimento di Casaleggio&Co. Ora più che mai da loro non accettiamo alcuna morale", dice il senatore dem Stefano Esposito, riferendosi al servizio del programma 'Le Iene’ sull’abusivismo nel comune siciliano.

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