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Unioni civili: anche diplomatici Mae in piazza, diritti per nostri partner

05 marzo 2016 | 11.56
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La bandiera di Globemae alla manifestazione per le unioni civili al Pantheon
La bandiera di Globemae alla manifestazione per le unioni civili al Pantheon

Anche i diplomatici omosessuali manifestano per le unioni civili. E porteranno oggi la loro bandiera a piazza del Popolo per chiedere diritti per i loro partner che li seguiranno nelle missioni all'estero, ma anche per fare un discorso più ampio. Perchè da bravi diplomatici credono soprattutto nel dialogo, per uscire dalle logiche dello scontro ideologico, e aspirano a fare la loro parte perchè l'Italia persegua sempre più politiche di protezione dei diritti umani e civili a livello internazionale.

"Siamo parte di un movimento a cui vogliamo dare un contributo", spiega all'Adnkronos Sergio Strozzi, portavoce di Globemae, l'associazione che riunisce i dipendenti Lgbt del ministero degli Esteri. Vogliamo "creare una cornice di dialogo", aggiunge Fabrizio Petri, coordinatore di Globe Mae, convinto che quello dei diritti Lgbt sia "il nuovo fronte dei diritti umani" e che l'Italia, proprio perché patria dell'umanesimo e di Cesare Beccaria, possa fare la sua parte a livello internazionale. E se c'è "amarezza" per lo stralcio della stepchild adoption, c'è anche la convinzione che le cose potranno cambiare.

(segue)

"Fino a qualche anno fa i politici si scandalizzavano per i Dico, ora hanno accettato le unioni civili - nota Strozzi - siamo sicuri che fra qualche anno l'opinione pubblicherà cambierà idea sulla stepchild adoption".

Nata nel 2013 - in Olanda un'analoga associazione si è costituita solo sei mesi fa, rimarcano con orgoglio Petri e Strozzi - Globemae conta ormai 52 membri fra diplomatici e dipendenti amministrativi del ministero. Ha già ottenuto il passaporto di servizio per i partner là dove era necessario per motivi di visto o di sicurezza, una tutela concessa per la prima volta dall'allora ministro degli Esteri Emma Bonino e poi regolamentata da Federica Mogherini.

Con l'avvento delle unioni civili, Globemae chiede ora l'estensione ai partner dei diritti previsti per i coniugi nelle missioni all'estero: passaporto di servizio per tutti, indennità economica per chi perde il lavoro in seguito al trasferimento, assicurazione sanitaria. Tutte garanzie importanti per chi ha scelto una vita di trasferimenti all'estero, in sedi che non sono sempre agevoli. E per un impegno professionale fatto in gran parte di relazioni, che spesso coinvolgono anche i partner.

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