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Unioni civili, Cei: "Legge le equipara al matrimonio. Utero in affitto colpo finale"

17 maggio 2016 | 09.57
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Angelo Bagnasco (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Angelo Bagnasco (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"La recente approvazione della legge sulle unioni civili sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia". E' quanto accusa il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione all'assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana, aperta ieri nell'Aula del Sinodo in Vaticano dall'intervento di Papa Francesco. "Anche se si afferma che sono cose diverse - osserva l'arcivescovo di Genova - in realtà, le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalistici o degli artifici giuridici facilmente aggirabili".

"Il colpo finale" dopo l'approvazione della legge sulle unioni civili è "la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando delle condizioni di povertà", aggiunge l'arcivescovo di Genova.

Crisi, Bagnasco: "Interventi governo non siano episodici ma strutturali" - Gli interventi per far uscire l'Italia dalla crisi economica e sociale "non siano episodici ma strutturali": è quanto chiede "ai responsabili della cosa pubblica e ai diversi attori del mondo del lavoro" il cardinale Bagnasco. "Vorremmo poter vedere il nostro Paese più sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell'intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarietà. Gli indicatori che si leggono, purtroppo, non sembrano andare in questa direzione", lamenta l'arcivescovo di Genova. Ricorda il cardinale Bagnasco: "Dall'inizio della crisi l'occupazione è caduta del 4,8%, una delle contrazioni più rilevanti in Europa: i dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro è prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria".

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