La candidata sindaco di Roma del M5S Virginia Raggi sarebbe pronta, da sindaco, a dimettersi se glielo chiedesse Beppe Grillo. Ad affermarlo è stata la stessa Raggi in un'intervista a 'L'Espresso'. Raggi afferma di aver sottoscritto il codice di comportamento per i candidati di Roma, secondo cui, se sottoposta a un'indagine, i garanti del Movimento possono decidere di farla dimettere. Un potere che, secondo Raggi, non è eccessivo e "ormai dei due garanti purtroppo è rimasto uno solo, visto che Casaleggio è morto, quindi c'è solo Beppe".
"Il garante è una figura che ci aiuta a rispettare i nostri principi - osserva Raggi -. Quindi io ritengo che nel momento in cui una persona si discosta da questi principi, se è onesta deve fare un passo indietro; se invece nonostante le violazioni continua a fare le cose in nome del Movimento, è giusto che ci sia qualcuno che a un certo punto dica basta". Quindi se venisse eventualmente indagata e Beppe Grillo le chiedesse di dimettersi, lo farebbe: "Questo c'è scritto, sì", risponde Raggi.
Secondo la candidata pentastellata comunque "il 72 per cento degli italiani intervistati in merito a questo codice etico ha detto di condividerlo pienamente, auspicando che anche gli altri partiti ne avessero uno come questo, perché sono stanchi di essere presi in giro da politici che fanno una campagna elettorale promettendo certe cose poi una volta eletti cambiano casacca. In realtà quello che c'è scritto nel codice è quello che vorrebbero non dico tutti gli italiani, ma la grande maggioranza".