cerca CERCA
Martedì 23 Aprile 2024
Aggiornato: 10:50
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Caso Abu Omar, Europarlamento: "Italia rinunci a segreto di Stato"

08 giugno 2016 | 16.11
LETTURA: 3 minuti

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma) - FOTOGRAMMA

L'Italia dovrebbe rinunciare al segreto di Stato per gli uomini del Sismi coinvolti nel caso del rapimento, o extraordinary rendition, dell'imam egiziano Abu Omar, avvenuto il 17 febbraio del 2003 a Milano. Lo chiede il Parlamento Europeo, in una risoluzione non vincolante approvata oggi a Strasburgo, in cui si esprimono serie preoccupazioni sulla "apatia mostrata dagli Stati membri e le istituzioni dell'Ue" per quanto riguarda il riconoscimento di "molteplici violazioni dei diritti fondamentali e dei casi di tortura" che si sono verificati in territorio europeo tra il 2001 e il 2006.   

Nella risoluzione, approvata con 329 voti favorevoli, 299 contrari e 49 astensioni, i deputati invitano gli Stati membri dell'Ue a "condurre indagini, assicurando la piena trasparenza, sulla presunta esistenza, sul loro territorio, di prigioni segrete che avrebbero ospitato detenuti nell'ambito del programma della Cia". I deputati sono preoccupati del fatto che "l'indebita classificazione dei documenti" conduca "di fatto all'impunità degli autori delle violazioni dei diritti umani".  

Per quanto riguarda l'Italia, il testo sottolinea che la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 23 febbraio 2016 nella causa Nasr e Ghali stabilisce che le autorità italiane erano a conoscenza delle torture perpetrate ai danni dell'imam egiziano Abu Omar e chiede all'Italia di rinunciare al segreto di Stato per l'ex capo del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare (Sismi) e il suo vice, nonché per tre ex membri del Sismi coinvolti nel caso, "al fine di garantire che la giustizia proceda senza ostacoli".

Il Parlamento europeo chiede anche di organizzare una quantità maggiore di missioni d'informazione negli Stati membri che, nel rapporto del Senato Usa sul programma di detenzione e interrogatori della Cia, figurano come complici di tale programma, come la Lituania, la Polonia, l'Italia e il Regno Unito. Il Parlamento esprime rammarico per il fatto che più di un anno dopo la pubblicazione dello studio del Senato Usa in relazione al programma della Cia, nessuno dei responsabili sia stato chiamato a rispondere delle proprie azioni e che il governo degli Stati Uniti non abbia collaborato con gli Stati membri dell'Ue.  

I deputati sono rammaricati anche dalla mancata chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e chiedono alle autorità statunitensi di garantire processi equi, proibire il ricorso alla tortura, i maltrattamenti e le detenzioni a tempo indeterminato in qualsiasi circostanza. Gli Stati membri dell'Ue dovrebbero concedere asilo ai detenuti che hanno ufficialmente ottenuto l'autorizzazione al rilascio. 

I deputati hanno invitato la Commissione e il Consiglio a riferire al Parlamento, prima della fine di giugno 2016, sui risultati delle indagini e delle azioni penali condotte negli Stati membri.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza