"Una specie di allucinazione: è successo veramente? Forse ora anche voi riuscite a capire cos'è il movimento, una meraviglia...". Così Beppe Grillo, lasciando l'hotel Forum di Roma, risponde ai cronisti che gli chiedono delle vittorie messe a segno dai Cinquestelle ai ballottaggi, a partire da Roma e Torino. Il leader del movimento traccia "una analogia con il manifesto della scheda elettorale che -sostiene- dice tutto: da un lato una accozzaglia di simboli che non rappresenta più nessuno e dall'altro un solo simbolo, il nostro orgogliosamente solo".
"Siamo riusciti in una missione impossibile -rivendica- ce lo hanno sempre detto che era tale. Dieci anni fa i tecnici dell'aeronautica mondiale avevano sentenziato che l'aereo ad energia solare di Piccard non sarebbe mai riuscito a fare il giro del mondo. Dieci anni fa i tecnici della politica avevamo detto che il movimento non avrebbe mai sfondato, non avrebbe mai spiccato il volo. Ebbene, quei due aerei sono riusciti nella loro missione impossibile: sono decollati e adesso il nostro deve solo salire di quota", aggiunge dicendosi convinto, con una metafora, che il movimento, dopo Roma e Torino andrà al governo del Paese.
"Sia io che Gianroberto Casaleggio -prosegue- siamo stati tessitori di questa allucinazione, di questa meravigliosa missione impossibile. Ora costringeremo i nostri avversari, a diventare delle persone perbene. Questa è la grande vittoria del movimento", aggiunge il leader Cinquestelle ricordando quando gli veniva detto che "senza alleanze non saremmo andati da nessuna parte: ebbene, si sbagliavano e ora glielo abbiamo dimostrato".
Poi prima di salire sul taxi, nella ressa di cameraman, cronisti e fotografi, lo spazio per una battuta: "Lasciatemi andare in procura -scherza- devo andare, ho il primo avviso di garanzia che mi aspetta".