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Roma, via Marra e Romeo. Raggi rinuncia ai fedelissimi

06 settembre 2016 | 10.54
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AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO - AFP
AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO - AFP

Rinunciare ai suoi fedelissimi, ovvero Raffaele Marra e Salvatore Romeo. A quanto apprende l'Adnkronos dai vertici M5S, la sindaca di Roma Virginia Raggi avrebbe dato garanzie in tal senso. Una richiesta, questa, avanzata anche da Beppe Grillo ma emersa anche nella riunione fiume in corso alla Camera tra direttorio e mini-direttorio. Raggi, viene assicurato, avrebbe dato garanzie in tal senso. La richiesta di fare a meno dei suoi due fedelissimi, Marra e Romeo, sarebbe stata avanzata alla sindaca da Grillo in un messaggio telefonico. Sulla stessa linea d'onda, viene spiegato, direttorio e mini-direttorio, che chiedevano un passo indietro del vice capo di gabinetto e del capo segreteria della sindaca.

Il direttorio e il mini-direttorio, a quanto viene riferito all'Adnkronos dai vertici del M5S, hanno chiesto alla sindaca di Roma Virginia Raggi di ripensare alla nomina del neo assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis, nomina finita al centro delle polemiche per i riferimenti fatti dallo stesso assessore allo studio Sammarco. Anche sull'assessore all'Ambiente Paola Muraro, direttorio e mini direttorio hanno chiesto a Raggi una riflessione. Nella riunione ancora in corso a Montecitorio "i nodi stanno venendo al pettine. Roma deve ripartire al meglio" fanno sapere all'Adnkronos i vertici. Da qui, le richieste alla sindaca. Direttorio e mini-direttorio assicurano, inoltre, "massima unità, stiamo procedendo insieme".

IL DIRETTORIO - Un passo indietro dei fedelissimi di Virginia Raggi, Salvatore Romeo e Raffaele Marra, ma anche degli assessori all'Ambiente e al Bilancio Paola Muraro e Raffaele De Domenicis. Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, allontanandosi dalla riunione "permanente" in corso alla Camera, confermano quanto anticipato dall'Adnkronos. "Siamo ancora in una fase di analisi - dice Fico - ma i punti fondamentali sono questi".

L'EQUIVOCO - Ci sarebbe un equivoco, un 'misunderstanding', dietro la vicenda della mail, inviata dal mini-direttorio a Luigi Di Maio, per informarlo del fatto che l'assessore Paola Muraro fosse indagata, informazione non condivisa con gli altri membri del direttorio. Nel chiarimento avuto oggi, viene infatti spiegato all'Adnkronos, sarebbe emerso che il vicepresidente della Camera aveva inteso, dalla mail, che il fascicolo sulla Muraro si riferiva all'esposto del numero uno di Ama, Daniele Fortini, che il due agosto si era recato alla Procura di Roma, notizia rimbalzata sui giornali. Tre giorni dopo, il 5 agosto, Di Maio riceve la mail e pensa che il fascicolo Muraro sia riconducile all'affaire Fortini, ormai di dominio pubblico. Questa ricostruzione, viene riferito, sarebbe stata resa nel corso della riunione fiume di oggi.

PIZZAROTTI, DIRETTORIO M5S SI DIMETTA - Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso dal M5S e da mesi ormai in attesa di verdetto, chiede le dimissioni "in blocco" del direttorio grillino, dopo la nuova tegola caduta sul Movimento con le vicende del Campidoglio.

"Nei due anni in cui il Direttorio gestisce il Movimento 5 Stelle - dice Pizzarotti all'Adnkronos - sono stati scaricati due sindaci, il sindaco di Gela e di Quarto, un terzo è stato sospeso oltre cento giorni fa senza che esistesse una regola per farlo, e ora vi è il caos a Roma, con un rimpallo di accuse tra chi dice di aver avvisato il Direttorio e chi invece sostiene di non sapere nulla dell’indagine in corso nei confronti dell’assessore Muraro. Tutto questo è stato causato da una grave mancanza di regole chiare a tutti".

"Da due anni - rivendica il sindaco ducale - chiedo una maggiore organizzazione e regole certe, condivise da tutti gli eletti portavoce attraverso un incontro pubblico, un Meetup nazionale, come deve essere nello spirito di partecipazione del Movimento. Invece si legge sempre più spesso di incontri a porte chiuse e decisioni prese dall’alto". Alla luce di tutto questo, aggiunge Pizzarotti, il Direttorio dovrebbe oggi rassegnare in blocco le proprie dimissioni per non aver saputo gestire il Movimento".

BASE IN RIVOLTA - "Senza Casaleggio e con Grillo che si è fatto da parte, in neanche cinque mesi son riusciti a mandare a puttane il movimento. Complimenti". E' solo uno tra i tanti messaggi che stanno fioccando in queste ore sul blog di Beppe Grillo. C'è chi chiede a Grillo di intervenire a gamba tesa: "Dove sei Beppe? Togli il giocattolo dalle mani di questi bimbi prima che sia troppo tardi".

L'amarezza tra gli attivisti è tantissima. "Trasparenza, legalità, democrazia diretta, coinvolgimento della rete, nulla di tutto ciò è stato fatto in questa imbarazzante vicenda romana - scrive tra gli altri Fabrizio D. da Roma - che ci fa quasi rimpiangere Marino con le sue cene a sbafo!! Stiamo dando un ignobile esempio di malapolitica e di manifesta incapacità, tra dimissioni, indagati, bugie e menzogne, raccomandazioni degne della peggior politica che nulla hanno a che vedere con lo spirito e le linee guida del Movimento!".

Per altri attivisti è "urgente e non più procrastinabile l'intervento di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio per ripristinare la trasparenza, la democrazia violata e la legalità all'interno del Movimento prima che sia troppo tardi! Altro che Gigino Di Maio presidente del Consiglio!". C'è chi promette di "non votare mai più M5S, la più grande delusione della mia vita".

Mentre, tra un commento e l'altro, qualcuno grida al complotto e prende le difese della sindaca: "Roma sarà la nostra Stalingrado, resistere, resistere, resistere!".

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