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Ue, Gozi: "Ora a passo di maratona fino a Roma 2017"

18 settembre 2016 | 15.54
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"Abbiamo di fronte una maratona, a Bratislava è stato fotto solo qualche passo. E' tempo di cambiare marcia". Sandro Gozi non nasconde l'urgenza di modificare in modo sostanziale l'impostazione della politiche europee, fissando anche come punto di riferimento la primavera del 2017, quando a Roma si terranno le celebrazioni per l'anniversario della firma dei Trattati europei.

"Da Bratislava l'Europa è partita in modo troppo lento, c'è bisogno di più slancio e più coraggio. E serve più chiarezza su questioni che sono fondamentali per la credibilità europea come la crescita, l'immigrazione. Questioni vitali per dare un senso all'Unione", dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Ue raggiunto telefonicamente dall'Adnkronos.

"Vogliamo che ci sia una partenza più rapida e coraggiosa in vista della maratona che dobbiamo fare da qui al 2017. Con la partenza lenta di Bratislava non c'è il ritmo giusto per arrivare al 42esimo chilometro, per questo bisogna cambiare passo mettendo sul tavolo la necessità e la nostra volontà di avere cambiamenti forti".

Il riferimento di Gozi, come quello fatto esplicitamente dal premier Matteo Renzi, è alle politiche di austerità: "L'Europa ha sbagliato ricetta, il fatto che la crescita sia così bassa in Europa, e la disoccupazione così elevata, dimostra che il crescente estremismo anti europeo e xenofobo è dovuto alla crisi sociale. Quindi, diciamo che l'Europa deve uscire dallo status quo e per dare una soluzione dobbiamo essere coerenti e cambiarla".

Per il sottosegretario agli Affari Ue gli impegni del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker vanno nel senso giusto, ma non esauriscono il ventaglio dei problemi del Vecchio continente: "La road map di Juncker va bene, la risposta è giusta, bisogna realizzarla da qui al marzo 2017. Ma a Bratislava si è parlato del futuro dell'Unione, che non è un fatto legato solo a risposte concrete ma riguarda un cambio di strategia più ampio: fino a oggi l'Europa ha fallito, non ha favorito la crescita, deve cambiare e per questo occorre che i leader si assumano responsabilità più ampie".

Di una cosa Gozi si dice certo, che in tutto questo ragionamento "la legge di Stabilità italiana non c'entra nulla. E' una questione importante, il governo ci sta lavorando e la presenteremo all'Europa non più tardi del 15 ottobre. Ma a Bratislava si è parlato dell'Europa che vogliamo da qui a 15 anni, quindi più coraggio per un nuovo patto politico che vogliamo da qui al marzo 2017".

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