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Referendum, Napolitano: "Renzi ha capito errori di inizio campagna"

01 ottobre 2016 | 15.03
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(Adnkronos)
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"Sì", Renzi ha capito di aver sbagliato nell'impostazione della prima parte della campagna referendaria, "c'è stato un periodo troppo lungo che ha facilitato chi diceva, fregandosene della riforma, che bisognava votare contro Renzi. Ma ora sono state fatte delle correzioni". Lo ha detto il presidente emerito Giorgio Napolitano a margine della lectio magistralis a Classedem, la scuola di formazione del Partito democratico.

A me non risulta" che Matteo Renzi consideri il ballottaggio dirimente per la legge elettorale. "Renzi ha detto che indicherà delle ipotesi e poi si andrà al confronto", ha aggiunto.

"Se vince il sì è una cosa. Molto buona. Per l'Italia", ha affermato. "E' arrivato il momento di "sciogliere con le riforme le remore fatali per l'efficienza del sistema Italia" e "portare il segno della determinazione riformatrice", ha spiegato Napolitano durante la lectio magistralis. "A chi dice 'voto no per difendere il Parlamento' chiedo: 'Ma tu hai visto come è ridotto il Parlamento?'. Io per nove anni ho ricevuto i gruppi parlamentari, per lo più di opposizione, che mi dicevano basta alla fiducia, ai maxi emendamenti, ai decreti. Una cosa sacrosanta, perché così il Parlamento è ridotto a uno straccio", ha spiegato il presidente emerito.

Napolitano ha ricordato la prima volta in cui è stata messa la fiducia sulla legge Finanziaria: "E stato presentato un maxi emendamento con 1300 commi, questo è uccidere il Parlamento". Per il presidente emerito, quindi, "la riforma aiuta il Parlamento". "E giunto il momento di superare le anomalie che hanno segnato il percorso istituzionale italiano", ha spiegato. "Dobbiamo misurarci con le molteplici lezioni del passato, anche recente -ha sottolineato Napolitano-. Le diverse fasi ci dicono in quali errori non ricadere e anche a quali risultati positivi richiamarci. Non tutto è da rimuovere, abbiamo il dovere di fare una analisi critica ma anche di rispetto di quanto ha preceduto le attuali generazioni giovani del Pd".

 

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