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Referendum, Renzi: "Del mio futuro non mi frega, riforma è per i nostri figli"

19 novembre 2016 | 11.05
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(Fotogramma)
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"Nel mio cuore non c'è desiderio di fare chissà cos'altro dopo aver guidato il Paese, io non ho più bisogno di aggiungere una riga sul curriculum. Chi se ne frega di me? Non me ne frega niente del mio futuro", il referendum sulla riforma costituzionale "non è per me ma per il futuro dei nostri figli". Così il premier Matteo Renzi, a Matera per un appuntamento sul sì al referendum costituzionale.

"Hanno chiamato me al governo perché non sapevano dove sbattere la testa. Il Paese era bloccato, le riforme erano bloccate. Noi stiamo facendo quello per cui siamo stati chiamati, questa storia del referendum nasce dalla ragione sociale del governo" ha spiegato Renzi.

"Se vince il no possiamo metterci un crocione sulle riforme" ha scandito il premier. "Se dipendesse dal Pd - ha aggiunto - la vittoria sarebbe assicurata. Però non basta e quindi i voti dobbiamo prenderli a destra, da Grillo e dagli altri partiti. Gli italiani devono essere convinti che la riforma è per il Paese, per i nostri figli".

Il presidente del Consiglio ha quindi sottolineato la necessità di non uscire dall'appuntamento referendario "con un'accozzaglia di tutti" e "senza una proposta alternativa". Ed ha scherzato sul "gioco coppie fantastico che ci è riuscito: abbiamo messo insieme Berlusconi e Travaglio, si amavano a loro insaputa - noi siamo meglio di Maria De Filippi - D'Alema e Grillo, Vendola e La Russa. Per una volta mettiamo al centro l'Italia e diamo noi le carte in Europa. Possiamo farcela".

Nel rapporto con l'Europa "il mio obiettivo è quello di cercare di tenere insieme una terza via" ha detto Renzi, ovvero "una visione che non sia quella di Matteo Salvini - che urla contro l'Europa ma ogni 27 del mese riscuote lo stipendio da europarlamentare - e dall'altra non sia la visione tecnocratica alla Monti e del 'ce lo chiede l'Europa". "Vogliamo un'Europa di valori condivisi - ha rimarcato - non un'Europa degli egoismi" che si concretizza "solo quando c'è da riscuotere soldi".

Renzi ha parlato anche dei parlamentari M5S: "Prendono il doppio del presidente del Consiglio. Se si dimezzano gli stipendi 'benvenuti nel club'... campate tranquillamente".

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