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Referendum, Big Data e intelligenza artificiale per capire le ragioni del NO

06 dicembre 2016 | 15.46
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Anche i Big Data e le tecnologie dell'Intelligenza Artificiale sono in campo per capire nel profondo le ragioni del No e del Sì sul voto per il referendum costituzionale che ha portato il premier Matteo Renzi alle dimissioni. Grazie ad uno speciale algoritmo, i commenti scambiati via Twitter sul referendum costituzionale sono stati analizzati in tempo reale in un campione rappresentato da oltre 120.000 tweet, raccolti dal 24 ottobre al 3 dicembre 2016 e selezionati in base ai principali hashtag riconducibili al tema del referendum #bastaunsi, #iovotono, #iovotosi, #iodicosì, #iodicono.

"Pur evidenziando una situazione fluida e in costante evoluzione, l’analisi di lungo periodo ha sempre dimostrato una prevalenza del No che mediamente è stata del 54% rispetto al 46% del SÌ" spiegano i tecnologi della software house italiana. Considerando però solo il periodo immediatamente precedente il voto (29 novembre - 3 dicembre) si nota come il fronte del SÌ abbia registrato, in alcune circostanze, un positivo trend di crescita, sebbene non sufficiente per contrastare permanentemente la supremazia delle intenzioni di voto a favore del No.

Ed il 'sentiment' del referendum rivela "uno scontro acceso, anche nei toni". Durante l’intero periodo di rilevazione (24 ottobre 2016 - 3 dicembre 2016), il clima generale è stato categorizzato come "neutro tendente al positivo". Nell’ultimo periodo però qualcosa era cambiato. "La tendenza alla positività si era infatti ridimensionata passando da un sentiment al 65%, cioè neutro ma spiccatamente tendente al positivo, a un sentiment pari al 52%, evidenziando come i toni molto accesi dell’ultimo periodo di campagna referendaria abbiano avuto forti ripercussioni sull’opinione pubblica" osservano gli esperti che hanno sfruttato la capacità della tecnologia cognitiva Cogito di Expert System di comprendere il significato delle parole e delle frasi.

Anche le emozioni racchiuse nei tweet sono state scandagliate attraverso l'Intelligenza Artificiale. Dall’analisi di un campione di tweet raccolto nell’ultima settimana (26 novembre - 3 dicembre), i tecnologi di Expert System hanno rilevato come il sentiment dell’ultimo periodo, in regressione dalla positività registrata nella prima parte di novembre, sia stato accompagnato anche da emozioni negative, come ansia e paura. Come già rilevato per le analisi sulla Brexit e Trump le intenzioni di voto paiono più frutto "della pancia che della testa", spiegano gli esperti della software house italiana.

Inoltre, dall’analisi dei termini più utilizzati dagli utenti nei tweet dedicati al referendum sono emerse alcune informazioni interessanti. Insieme all’ovvia presenza del sostantivo referendum - e anche referendum costituzionale, riforma, riformare, costituzione - è votare il verbo più usato, come confermato dall’affluenza boom alle urne (68,48%).

Infine, nei tweet riferibili al fronte del 'SÌ', Renzi risulta essere sempre presente. "Si nota inoltre lo stimolo al cambiamento analizzando i verbi" chiariscono. Dopo votare, infatti, il verbo più usato è cambiare, accompagnato da dire e fare, volere e vincere. Spicca inoltre la presenza di Italia. La presenza centrale di Renzi anche nei tweet legati al fronte del 'NO' sembra sottolineare la tesi per cui "il voto sulla riforma costituzionale si sia trasformato sostanzialmente in un voto contro o a favore di Renzi" concludono i tecnologi.

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