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Serracchiani in lacrime: "Ho subito attacchi personali più di chiunque altro"

14 dicembre 2016 | 16.17
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Debora Serracchiani (fermo immagine YouTube)
Debora Serracchiani (fermo immagine YouTube)

"Permettetemi una considerazione amara". Sono state le parole che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha pronunciato nell'aula del Consiglio regionale, prima che la commozione la costringesse a interrompersi per una dozzina di secondi, mentre rispondeva alle contestazioni dell’opposizione che la incalzavano sulle eventuali scelte che avrebbe fatto nel caso di elezioni nazionali anticipate.

"Non so se è perché sono donna o perché non sono nata qui - ha continuato la presidente - però io credo di aver sopportato più di ogni altra persona in questa sede degli attacchi che sono stati tutti esclusivamente personali, tutti esclusivamente personali".

"Li ho sopportati poi ci sono dei momenti in cui si fa fatica, faccio fatica anch'io e mi dispiaccio perché questa non è la faccia delle istituzioni; però non ditemi che non ho dedicato a questa regione tutta me stessa. Perché per questa regione - ha concluso Serracchiani - ho rinunciato alle cose più care che avevo".

In precedenza, la presidente della Regione aveva rivendicato il lavoro compiuto dalla Giunta negli ultimi anni, le riforme in particolare, e aveva svolto un’analisi dei rapporti con la minoranza consiliare. Tra l’altro, riconoscendo che "abbiamo cercato di dare risposte ma non le abbiamo azzeccate tutte" e, dunque, "ad alcune dobbiamo dare linfa nuova per avere un'attuazione completa, altre dobbiamo riadattarle a nuove esigenze". Serracchiani ha però rilevato che "sicuramente è mancata la collaborazione istituzionale", riferendosi in particolare all’attuazione della riforma degli Enti locali e agli accordi "sottoscritti con l’Anci e disattesi nel giro di 24 o 36 ore".

"Io confido ancora che troveremo delle soluzioni condivise ma - aveva detto - se ci mettiamo a fare solo politica sulle riforme, queste soluzioni non le troveremo mai. Se infatti una forza politica dà alle sue maggioranze dentro i comuni il dictat 'no giammai perché la riforma è della Serracchiani', noi quella soluzione non la troveremo mai. Se invece troveremo forze politiche disponibili a discutere sulla base delle esigenze territoriali, molte delle quali già ascoltate e accolte, allora diversamente quella riforma diventerà una riforma condivisa, o meglio accettata sui territori come una proposta".

"Una proposta che dovrà avere gambe per crescere a prescindere da quella che sarà la prossima amministrazione regionale, perché - aveva sottolineato la presidente - quello è il futuro ineludibile delle amministrazioni locali. Ovunque sta accadendo, dalla Lombardia con le contee, al Veneto e all’Emilia Romagna con le unioni di comuni".

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