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Berlusconi a Gentiloni: "Noi ci siamo su tutto a partire da Mps"

20 dicembre 2016 | 18.37
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Berlusconi a Gentiloni:

"La legge elettorale è una cosa seria, ne parliamo dopo la Consulta, serve un tavolo dove confrontarci per un testo condiviso...''. Silvio Berlusconi arriva al Colle per il tradizionale scambio di auguri natalizi, a cerimonia iniziata, dopo l'intervento del capo dello Stato, in tempo per il brindisi nel salone della Feste.

Doppiopetto blu d'ordinanza, sorridente, accompagnato da Gianni Letta, dall'ex ministra Michela Vittoria Brambilla e da Laura Ravetto, dice la sua innanzitutto sull'Italicum: va cambiato, in senso proporzionale, perché il Mattarellum andava bene prima ''con il bipolarismo'', ma ora che "siamo in un sistema tripolare non funziona più'', occorre il proporzionale.

Poi pronostica che il governo durerà l'intera legislatura (''E' giusto che si allontani" la data del voto, ''non siamo assolutamente preparati'') e assicura prima a Dario Franceschini, poi al premier Paolo Gentiloni, che Forza Italia è pronta a collaborare ''su tutto'', a cominciare dal caso di Mps, che ''va salvata, altrimenti sarebbe un disastro per il Paese''.

Il Cav appare tonico, concede battute. Sul Cnel, quando incontra il presidente Delio Napoleone (''Mi deve ringraziare se è rimasto dov'è con la vittoria del No al referendum...''); sulla Juve capolista in campionato (''Per fermarla bisogna cambiare tutti gli arbitri di serie A e i giudici...'').

Il presidente di FI si prende la scena e dà vita a un vero e proprio show. Assediato dai cronisti, è un fiume in piena. Molti ospiti si avvicinano per stringergli la mano, anche ex alleati come Pier Ferdinando Casini (''Ciao, ci sentiamo''). Più defilato Denis Verdini.

Berlusconi bacchetta Matteo Renzi, oggi assente: ''Non lo sento da tantissimo tempo. Vedo che è uscito dalla porta ed è già rientrato dalla finestra...''. Ma non chiude a una possibile alleanza con il Pd renziano: ''Facciamo prima la legge elettorale, poi vediamo...''.

Berlusconi parla anche di Romano Prodi: ''Prodi ha governato bene, ha fatto tante cose buone, tranne che sulle tasse. Lo devo dire, perché ho portato un milione di persone in piazza contro il regime fiscale''.

Poi lancia un affondo contro i grillini: ''Oggi ho letto un articolo de 'Il Foglio' in cui si sosteneva che M5S è incostituzionale. Mica hanno tutti i torti, non c'è da nessuna parte un partito che funziona in questo modo...''.

L'ex premier conferma Giorgio Napolitano suo 'avversario': ''Non l'ho visto, non l'ho salutato, è il regista di troppe cose che non mi sono piaciute''. A più riprese si sofferma sul caso Mediaset. Prima scherza: ''Mi vede preoccupato? Le pare che alla mia età c'è qualcosa che possa preoccuparmi?''. Poi si fa serio: ''Pensiamo che molti soci vogliano difendere il principio di italianità del primo gruppo di comunicazione del Paese. Per questo sono abbastanza sereno".

Il Cav è protagonista di un siparietto con il governatore della Puglia, Michele Emiliano: ''Emiliano è una brava persona... Ti prometto che se passerai dalle parti della Brianza ti farò trovare uno striscione di benvenuto con la scritta 'Benvenuto presidente', come hai fatto tu quando sono venuto a Bari una volta in occasione di un comizio per la campagna elettorale quando eri sindaco...''.

Non poteva mancare la battuta sulla magistratura, quando incrocia l'ex presidente di Anm, Luca Palamara: ''Non ce l'ho con lei, sia chiaro. Dopo la miriade di processi a cui sono stato costretto spendendo 750 milioni di euro in avvocati, sono stato condannato da un plotone di esecuzione..''. Prima di congedarsi un selfie con alcuni ospiti.

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