In vista delle elezioni, al Pd serve "un programma nuovo, perché il Pd a impronta renziana ha subito negli ultimi tempi una sequela di sconfitte: ci possiamo anche spellare le mani ad applaudire Matteo Renzi, ma abbiamo perso Roma e Torino, e a Milano ci è andata bene per il rotto della cuffia. Abbiamo perso nei quartieri popolari e il nostro insediamento sociale ormai si volge da altre parti". Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, candidato alla segreteria nazionale del Pd, in un'intervista a Controradio, chiedendo la convocazione di un congresso straordinario del partito democratico.
"In tutto questo, poi, abbiamo perso il referendum su cui avevamo scommesso tutto, quasi una sorta di plebiscito. E in che misura abbiamo perso il referendum! Io sono leale - ha dichiarato Rossi - cerco persino di mantenermi disciplinato. Ma un congresso straordinario è necessario".
"Ricordo soltanto che Bersani dopo la sua 'non vittoria', come lui ebbe a dire, che comunque ci consente ancora di governare e che ha consentito a Renzi i suoi splendidi mille giorni, dette le dimissioni da segretario del partito; la direzione incaricò Epifani di condurci a un congresso straordinario che fu quello che Renzi stesso vinse - ha ricordato Rossi -. Ora, se dopo questo terremoto che abbiamo avuto non si convoca un congresso straordinario, io penso che abbiamo una certa vocazione al suicidio. Rischiamo di essere nelle mani di veri e propri professionisti della sconfitta".