"Sono molto allarmato. Continuo a credere che una divisione sarebbe una sconfitta per chi dovesse andare e per chi dovesse rimanere. La prima responsabilità nel tenere unito un campo è di chi regge il timone". Così Gianni Cuperlo, della minoranza dem, riguardo al rischio di possibili scissioni.
"Non si può dire che la durata del governo attiene agli addetti ai lavori e non compete al primo partito della maggioranza. E’ sempre spiacevole quando ad ammutinarsi è l’equipaggio. Ma va del tutto contro la logica se ad ammutinarsi è il comandante", dice Cuperlo.
Poi, parlando con i cronisti in Transatlantico, osserva: "Quello che più mi ha colpito ieri è stata la disistima reciproca. Nel Pci ci si scontrava furiosamente ma la stima mai è venuta meno. Ieri invece era percepibile una disistima reciproca, sentimento che non dovrebbe appartenere a una comunità".
Una disistima, insomma, che andrebbe anche oltre lo scontro politico nel Pd. "Abbiamo ancora qualche giorno per provare a ricucire, per evitare un esito che farebbe male a tutti, a chi se ne va e a chi resta. Mi auguro - prosegue Cuperlo - che nelle prossime ore ci sia un sussulto. Siamo a martedì pomeriggio e domenica c'è il rischio che il progetto a cui la sinistra, o almeno un pezzo della sinistra, ha lavorato negli ultimi 20 anni, non ci sia più".
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