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Senato boccia mozione contro Lotti. Il ministro: "Io a testa alta"

15 marzo 2017 | 18.14
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Il Senato ha bocciato la mozione di sfiducia nei confronti del ministro dello Sport, Luca Lotti, con 161 voti. I sì sono stati 52, 2 gli astenuti. I presenti erano 219 e i votanti 215.

"Accetto la vergognosa strumentalizzazione di queste ore a testa alta e a viso aperto e chi ha pesantemente insultato il buon nome della mia famiglia abbia il coraggio di rinunciare all'immunità parlamentare", ha detto il ministro prima del voto sulla mozione di sfiducia in relazione al Caso Consip.

"E' normale che siano in tanti, anche qui, a nutrire dubbi sull'azione di governo che io rivendico con forza. Quello che non può accadere che si cerchi di colpire" quell'azione di governo attraverso la "strumentalizzazione di un'indagine giudiziaria", ha aggiunto. "Mi sembra evidente. Qui oggi -ha dettoLotti- è in atto un tentativo di colpire me non per quello che sono, il ministro dello sport, ma per quello che nel mio piccolo anche io rappresento. Si cerca cioè di mettere in discussione lo sforzo riformista di questi anni al quale anche io ho collaborato partendo da Firenze".

"Vi debbo sincerità profonda: è legittimo e forse persino fisiologico che siano in tanti – anche qui dentro – a nutrire dubbi sull'efficacia dell'azione di Governo degli ultimi anni. Azione che io rivendico con forza ma che può – e deve – trovare in Parlamento una critica solida delle opposizioni di varia natura". "Quello che non può accadere, però, è che si cerchi di liquidare quella esperienza attraverso la strumentalizzazione di una indagine giudiziaria che farà il suo corso e accerterà i fatti. Chi vuole attaccarci per i nostri risultati politici ha il diritto e forse persino il dovere di farlo. Ma chi piega a fini politici una indagine -ha sottolineato Lotti- fa del male a se stesso, non solo a noi".

"Non ho mai avvisato Marroni nè nessun altro di una indagine su Consip, nè mai passato altra informazione. Mai. Sostenere il contrario significa il reato di calunnia", ha detto ancora. "La mozione di sfiducia del M5s mette in discussione quanto di più prezioso posseggo, la mia moralità prima che il mio ruolo politico. Con molta umiltà e con piena consapevolezza di chi crede nella politica come forma alta di servizio civile mi rivolgo a voi per respingere con determinazione questo tentativo".

"Mi sono presentato spontaneamente ai magistrati prima di Natale, perchè solo ora la mozione di sfiducia? Perchè qui oggi è in atto un tentativo di colpire me non per quello che sono ma per quello che nel mio piccolo io rappresento: si vuole mettere in discussione lo sforzo riformista di questi anni", ha proseguito. "A chi ha presentato la mozione dico che non accettiamo lezioni di moralità da un movimento fondato da un pregiudicato, che cambia opinioni in base agli equilibri interni. L'Italia ha bisogno di un confronto civile nel merito, non di demagogia", ha detto il ministro. "Lasciate i processi a chi sa farli, giudici e avvocati, e iniziate a fare politica, se pensate di essere capaci di farla", ha affermato rivolto al M5s.

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