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'Criminali romeni', Di Maio insiste: "Lo dicono i dati"

12 aprile 2017 | 16.04
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(Fotogramma)
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"C'è un fatto, che è inopinabile: 'il 40% dei ricercati con mandato internazionale emesso da Bucarest si trova in Italia'. Non lo dico io, lo disse nel 2009 l'allora ministro romeno della Giustizia Catalin Predoiu, dato confermato l'altro giorno a SUM #01 dal procuratore di Messina Ardita. Motivo per cui non ho nessun motivo oggettivo di mettere in dubbio questa affermazione". Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e deputato M5S, replicando agli attacchi ricevuti per la frase "l'Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali" contenuta in un post del 10 aprile.

"Ardita - prosegue - ha ribadito che '4 rumeni su 10 hanno scelto il nostro Paese come luogo nel quale delinquere e questo è un problema importante che riguarda la giustizia'. Io ho ascoltato e come rappresentante dei cittadini mi sono posto il problema. L'Italia deve attirare persone oneste, non criminali. Ho denunciato questa situazione affinché la politica affronti il problema e vengano prese serie contromisure per far diventare l'Italia un luogo in cui i criminali NON vogliono andare. Ho anche messo in evidenza, e lo ribadisco, che siccome la nostra Giustizia è inefficiente, i nostri imprenditori vanno in Paesi dove funziona meglio: come la Romania".

"Impariamo dai rumeni: scoraggiano i delinquenti e attirano le imprese. È quello che voglio per il nostro Paese. Abbiamo bisogno di una giustizia rapida, efficiente ed efficace che scoraggi chi vuole delinquere e aiuti chi vuole investire", conclude l'esponente 5 Stelle.

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