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Legge elettorale, via libera in commissione a testo base 'Rosatellum'

23 maggio 2017 | 14.39
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Cinquanta per cento di seggi assegnati su base maggioritaria e cinquanta per cento su base proporzionale, con sbarramento al 5 per cento. Sono i capisaldi del cosiddetto 'Rosatellum', il testo base approvato oggi dalla commissione Affari costituzionali della Camera, sul quale ora si aprirà la discussione per poter arrivare a una nuova legge elettorale.

A favore hanno votato Pd, Ala, Lega, Svp, Democrazia solidale, contraria nel merito ma disponibile a contribuire all'avvio dell'iter. Contrari Fi, Si, Mdp, Cinquestelle e Alternativa libera. Assente Ap, astenuti Direzione Italia, Civici innovatori, Per l'Italia e Fratelli d'Italia.

"C'è disponibilità al dialogo, vediamo su quali punti concretizzare questo dialogo - sottolinea il relatore Emanuele Fiano - Si tratta di fare un lavoro politico-parlamentare, dobbiamo dare tempo al tempo". "Era un passaggio essenziale per partire, è molto difficile fare una previsione oggi, se si arriva ad un consenso ampio sono molto contento, è sempre stato un mio auspicio", commenta il presidente della commissione, Andrea Mazziotti.

Duro Danilo Toninelli, di M5S: "Un testo perfettamente disegnato contro il Movimento Cinquestelle. Noi siamo disponibili dal giorno dopo il referendum, se vanno avanti così si schianteranno, perché senza di noi non si può approvare una legge elettorale al Senato". "Abbiamo votato a favore - spiega Giancarlo Giorgetti, della Lega - perché il nostro unico interesse è portare gli italiani alle urne il più presto possibile. Se ci fossero proposte di miglioramenti siamo assolutamente disponibili a considerarle purché non siano solo alibi per perdere ancora tempo".

Pronta a confrontarsi su possibili miglioramenti al testo in base agli emendamenti che verranno presentati Forza Italia, che tuttavia ribadisce il no al testo, per i rischi di incostituzionalità dovuti, spiega Francesco Paolo Sisto, agli "effetti distorsivi" che può produrre. Infine astensione da parte di Fratelli d'Italia, "assolutamente critici" nel merito, spiega Ignazio La Russa, ma favorevoli ad accelerare un iter che può aprire la strada ad elezioni in autunno.

IL ROSATELLUM - Fatti salvi i seggi assegnati alla circoscrizione Estero e la disciplina speciale per il Trentino Alto Adige, ciascuna circoscrizione, coincidente con la regione, verrà ripartita in collegi uninominali, per complessivi 303, e in collegi plurinominali, con un'ampiezza corrispondente a quella di 3-4 collegi uninominali, dove vengono presentate liste bloccate con un massimo di 4 candidati.

Nel primo caso viene eletto il candidato che ottiene più voti, nel secondo vengono ripartiti i seggi in base ai voti ottenuti sul piano nazionale tra le liste che superano la soglia del 5 per cento.

La stessa persona può presentarsi in un solo collegio uninominale e in tre collegi plurinominali. In caso di elezione nella quota maggioritaria, questa prevale su quella eventualmente ottenuta nella quota proporzionale. Qualora avvenga l'elezione in più collegi plurinominali, la proclamazione avviene nel collegio nel quale la lista ha ottenuto la minore percentuale di voti validi rispetto al totale dei voti validi del collegio. Non c'è quindi possibilità di opzione, ma un criterio oggettivo fissato dalla legge, in base a quanto indicato dalla sentenza della Corte costituzionale sull'Italicum.

Ogni elettore dispone di un unico voto da esprimere su una scheda recante il nome del candidato nel collegio uninominale ed il contrassegno di ciascuna lista, corredato dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto è attribuito al candidato nel collegio uninominale ed alla lista.

Per quanto riguarda il Senato, fatti salvi anche in questo caso i seggi riservati alla circoscrizione Estero e a Trentino Alto Adige e Val d'Aosta, il territorio nazionale è suddiviso in 150 collegi uninominali, ripartiti in base alla popolazione delle singole regioni. Per la parte proporzionale ciascuna regione è suddivisa in uno o più collegi plurinominali costituiti, di norma, dall’aggregazione del territorio di collegi uninominali.

L’assegnazione dei seggi alle liste con metodo proporzionale avviene a livello regionale. Accedono al riparto le liste che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 5 per cento dei voti validi espressi e le liste che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella regione.

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