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Da Bari a Matera: un anno di viaggi di Mattarella fra gli italiani

17 luglio 2017 | 15.55
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(Foto dal sito del Quirinale)
(Foto dal sito del Quirinale)

di Marta Repetto

Presidente della Repubblica, garante dell'unità del Paese come stabilito dalla Costituzione e, soprattutto, capo silenzioso apprezzato da politica e cittadini. Sempre misurato, Sergio Mattarella si conferma per questo figura istituzionale più amata dagli italiani, almeno stando all'ultimo sondaggio dell'Istituto Piepoli che lo colloca, con il 58% delle preferenze, al primo posto fra i leader che ispirano maggior fiducia negli italiani.

Un rapporto, quello fra il Capo dello Stato e i cittadini, che sembra essersi consolidato nell'ultimo anno quando, insieme a viaggi 'ordinari' e di rappresentanza, Mattarella si è trovato a dover rappresentare idealmente l'Italia intera anche in quei territori del Paese colpiti da catastrofi naturali o gravi incidenti.

E' il caso ad esempio del viaggio a Bari di un anno fa, in visita ai superstiti del disastro ferroviario tra Andria e Corato che ha causato la morte di 23 persone, o a Malpensa per accogliere i feretri delle vittime dell'attentato di Nizza fianco a fianco con i famigliari. O ancora gli abbracci commossi e la vicinanza, lontano da telecamere e flash, alle popolazioni devastate dal terremoto. Visite apprezzate per l'umanità e l'affetto dimostrato dal presidente, al di là del dovere istituzionale.

Nel mezzo, in un solo anno Mattarella si è mosso dal Quirinale per attraversare il mondo, dal Messico agli Stati Uniti, passando per Bulgaria, Albania, Israele, Grecia e poi ancora Cina, Russia e Argentina per incontri con presidenti e leader del pianeta.

Oggi Mattarella si trova a Matera (FOTO), la 'città dei Sassi' che sarà Capitale europea della Cultura nel 2019 dove, intervenendo all'inaugurazione della Cattedra 'Jacques Maritain' è tornato a parlare di Europa, di accoglienza, civiltà e umanità, commentando le stragi di migranti che ogni giorno si compiono nel nostro mare: "Il Mediterraneo da luogo di scambi, di cultura, di commerci, di esperienze, di costumi è in questo periodo un luogo di sofferenze, di traffici disumani, spesso di morte. Occorre - ha detto - far prevalere e riaffermare in pieno il suo carattere di legame di civiltà, come è stato prevalentemente per i secoli".

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