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Vitalizi, primo sì a nuove pensioni parlamentari: ecco le novità

26 luglio 2017 | 20.10
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Non più vitalizi per i parlamentari ma pensioni calcolate con il metodo contributivo. Questo il filo conduttore della proposta di legge approvata dalla Camera che ora passa all'esame del Senato e che disciplina con legge ciò che finora è regolato autonomamente dalle Camere. Il nuovo modello, già in vigore, basato interamente sul sistema contributivo e non più su quello retributivo, prevede inoltre, ed è questa l'altra novità, il ricalcolo degli assegni già percepiti, i cosiddetti vitalizi per l'appunto.

I contributi previdenziali saranno trattenuti d'ufficio sull'indennità parlamentare. Qualora i parlamentari optino per il trattamento economico in godimento presso l'amministrazione di appartenenza, in luogo dell'indennità parlamentare, potranno chiedere di essere ammessi al versamento di contributi, allo scopo di ottenere la valutazione del mandato parlamentare ai fini previdenziali. In tal caso, le trattenute si effettuano sulle competenze accessorie.

Verranno rideterminati, da parte delle Camere, tutti gli assegni vitalizi e le pensioni attualmente erogate in modo da adeguarle alle nuove norme introdotte dal provvedimento. L'importo risultante dalla rideterminazione non può essere superiore a quello del trattamento già percepito al momento dell'entrata in vigore della nuova legge.

Per quanto riguarda la decorrenza del trattamento, è richiesto il raggiungimento di un'età pari a quella prevista per l'accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti stabilita dalla legge Fornero. Per i parlamentari che esercitano o hanno esercitato il mandato alla data di entrata in vigore della nuova legge, si applicano i requisiti anagrafici vigenti, in base alle determinazioni delle Camere, a quella data.

Attualmente il parlamentare per ottenere l'assegno pensionistico deve aver svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni e aver compiuto 65 anni di età. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo inderogabile di 60 anni.

Il nuovo sistema previdenziale è esteso entro 6 mesi anche alle Regioni (quelle a statuto speciale e le Province autonome si adeguano conformemente ai loro statuti).

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