"Quando qualche settimana fa, si è operato al cuore e l’ho visto sul lettino in ospedale, ho pensato fosse colpa mia". Matteo Renzi ha confessato il suo disagio e i suoi sensi di colpa per le traversie giudiziarie che hanno coinvolto il padre Tiziano, in un'intervista pubblicata da "Vanity Fair". "C’era mia madre - ha aggiunto l'ex premier riferendosi al piccolo intervento cardiaco al quale si è dovuto sottoporre il padre a luglio - con me e mi è sembrato di vedere nel suo sguardo lo stesso mio dubbio".
"Mi sono venute le lacrime agli occhi, ma le ho trattenute, e nessuno si è accorto di nulla. Detto questo, penso che il procedimento contro mio padre sarà archiviato anche stavolta: non c’è nulla di nulla, se non il cognome che porta. Ma saranno i giudici a decidere - ha continuato riferendosi all'inchiesta Consip - io intanto aspetto di sapere i nomi di chi ha falsificato le prove contro l’allora premier. Nessuno ne parla, ma a livello istituzionale questo fatto è di una gravità inaudita".
Adulato da presidente del Consiglio, Renzi non si stupisce di quanti - uscito da palazzo Chigi - abbiano ora cambiato atteggiamento nei suoi confronti.
"Li ho visti i leccaculo professionisti, potrei tenere un corso per riconoscerli. Non lo immaginavo, ma la discesa dal carro è un momento spassoso: quelli che prima ti adulavano, smettono di salutarti. Ma è un gioco, e io sto al gioco".