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"Zecca e topo di fogna", bufera su Parenzo ospite di CasaPound

20 ottobre 2017 | 19.13
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(Fotogramma)
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Zecca, servo, topo di fogna. David Parenzo ospite a novembre di Simone Di Stefano nel giro di incontri organizzato da CasaPound con i 'big' del giornalismo, ma i militanti del movimento di estrema destra non sembrano apprezzare l'annuncio. E tra chi inneggia a manganello e olio di ricino, chi agli scontri e chi a un lancio in mare del conduttore radiofonico al termine dell'incontro, nei commenti al post condiviso dalla pagina ufficiale dei 'Fascisti del Terzo Millennio' spunta anche chi non manca di sottolineare con una certa malizia le origini ebraiche del giornalista.

Motivo di tanto astio, una frase pronunciata da Parenzo nel luglio scorso, in chiusura di una puntata de La Zanzara. Il giornalista aveva infatti accennato al "terrorista Ramelli", in riferimento al 18enne Sergio Ramelli, attivista di destra ucciso a sprangate nel 1975 a Milano da membri di Avanguardia Operaia. Ma Ramelli, che aveva solo 18 anni, non era mai stato un terrorista e Parenzo aveva chiesto scusa per l'errore.

Troppo poco evidentemente per i militanti di Casapound, che nei commenti non mancano di ricordare con rabbia l'episodio e di insultarlo per questo. "Parenzo solo per picchiarlo!!", afferma ad esempio Luca, al quale fanno eco prima Sergio " - Parenzo chi??? L'inutile idiota???? olio di ricino & manganello - e poi Corrado, per il quale "con gente del genere pochi confronti solo scontri".

Ma non basta. "Questo - rincara la dose Domenico - inizierà con la solita morale del popolo a cui appartiene..senza permettere dialogo..perfido", mentre per Nicola il conduttore sarebbe un "giornalaio/giullare, servo dei poteri forti, detrattore della svendita della sovranità nazionale e promotore dell'immigrazione selvaggia ma tanto a lui cosa frega è ebreo!". E ancora Miko, che lo definisce "la groupie di Soros, il paladino dei rom, l'emblema del radical-chic militante...pugno chiuso e portafoglio gonfio. Prendo i popcorn", chiosa, mentre Pasquale esprime un desiderio: "Dopo il confronto - scrive - spero che lo buttiate a mare sto topo di fogna!".

Parenzo, "da prendere a manganellate" per Michele, non sarebbe invece un giornalista per Tiziano, ma "solo il megafono del sionismo mondiale". Opinione condivisa da Massimiliano - che spera "in qualche domanda sulla sua prossima visita a New York dove incontrerà Soros" - e da Giancarlo, per il quale il giornalista rimane "un servo che morirà schiavo e poi con quel cazzo di naso inconfondibile tipico nasone aquilino". "Ovviamente - conferma d'altra parte Enrico - da parte del nostro caro David aspettiamoci una valanga di retorica sull'antisemitismo. Simone - si augura chiamando direttamente in causa Di Stefano -, comunque se riuscirai a non sbroccare con una tale merda vorrà dire che c'hai proprio le palle d'acciaio".

I commenti al post di CasaPound non sono certo passati inosservati al diretto interessato, che ha evidentemente sentito la necessità di intervenire per ribadire la sua partecipazione all'evento, non gradita ai più: "Nonostante i commenti che leggo - risponde infatti David Parenzo -, volentieri ho accettato il Vostro invito a venire nella vostra sede. Avremo occasione per discutere di tutto con civiltà e rispetto pur nella diversità assoluta delle nostre posizioni. Una accesa dialettica non ha mai fatto male a nessuno (per fortuna). Ci vediamo giovedì 9 novembre...per chi vorrà. Saluti".

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